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Pisilli: "Giocare nella Roma è un sogno. De Rossi il tecnico che ha avuto più fiducia in me"

Pisilli: "Giocare nella Roma è un sogno. De Rossi il tecnico che ha avuto più fiducia in me"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 10 luglio 2025, 19:45Serie A
di Alessio Del Lungo

Nicolò Pisilli, centrocampista della Roma, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DAZN, parlando inizialmente del 6 maggio 2023, la data del suo debutto all'Olimpico: "Mi ricordo il giorno prima perché avevamo fatto la rifinitura e c'era il ritiro tutti insieme. Anche per qualche battuta che poteva aver fatto il mister. Per me è stata un'emozione bellissima, mettere piede all'Olimpico è stato qualcosa di stupendo. La maggior parte dei miei amici sono romanisti, stavano vedendo la partita e mi hanno scritto che non ci credevano che fossi entrato".

Il 14 dicembre 2023 invece contro lo Sheriff Tiraspol cos'è successo?
"È stato il mio primo gol e soprattutto in quella partita ho toccato i primi palloni all'Olimpico. Giocare davanti a tutta quella gente e ai tifosi della Roma è un sogno, lo è sempre stato. Aver segnato è stata un'emozione indescrivibile. Ogni tanto mi capitano delle immagini, ma non lo vado a ricercare. La maglia sta in camera mia, l'ho tenuta e la tengo con molta gelosia. Giocare nella Roma è un sogno, da piccolo mettevo la maglia giallorossa e giocavo nel parco vicino a casa mia, adesso la metto e gioco all'Olimpico. È un qualcosa che ho sempre sognato fin da quando sono bambino ed è un qualcosa di bellissimo poter giocare e sudare per questa maglia, è veramente indescrivibile. Essere un esempio è molto bello ed è una bella responsabilità".

Quali valori ha trovato nello spogliatoio della Roma?
"Da noi c'è un gruppo veramente molto, molto solido e bello, non è stato difficile ambientarmi. Ho trovato dei ragazzi eccezionali, a partire dal capitano (Pellegrini, ndr), che è bravissimo e fa di tutto per farti sentire parte del gruppo. È molto unito e questo avvantaggia l'unione del gruppo".

Come ha vissuto quello che è successo a Bove?
"Edoardo è un ragazzo eccezionale. Penso sia la persona forse con cui mi sono legato di più, l'ho sempre apprezzato, sia come giocatore, sia come ragazzo. Mi dava dei consigli su come rapportarmi, su come relazionarmi con gli altri calciatori. Io l'ho detto pure a lui, gli sono e gli sarò sempre grato. È stato veramente un esempio per me".

Qual è il suo rapporto con Ranieri e che allenatore è?
"Penso che la sua carriera parli da sola. Come uomo, tutti sanno che grande persona è. Lo ringrazierò per sempre per tutte le occasioni che mi ha dato, per tutte le volte che mi ha messo in campo e per tutte le volte che ha perso del tempo per insegnarmi qualcosa. È stato veramente un onore".

È ancora in contatto con Mourinho? Cosa le ha insegnato?
"Non mi è capitato di sentirlo, ma lo ringrazierò per sempre perché quelle due date sono accadute con lui. Per questo e per le opportunità che mi ha dato posso solo ringraziarlo".

Che cosa rappresenta per lei De Rossi?
"Lo tifavo e lo apprezzavo tanto come giocatore da bambino. Ritrovarmelo allenatore alla Roma se lo avessi detto al Niccolò bambino ti avrebbe guardato stupito e detto: 'Ma cosa stai dicendo?'. Lui è realmente il tecnico che ho sentito che aveva più fiducia in me, ha avuto il coraggio di mettermi titolare in una partita di Serie A e da lì sono venute sempre più cose".

C'è una sua frase che le è rimasta scolpita nel cuore?
"Ogni volta che poteva mi veniva a dire qualcosa, mi cercava, mi ha sempre cercato di far capire che io per lui fossi forte. Questa è la cosa più importante, una frase non ce l'ho. O magari preferisco tenermela per me (ride, ndr)".

Ha mai immaginato di vincere uno scudetto con la Roma?
"Come sogno ci può stare, ma io cerco di guardare giorno dopo giorno e tirare fuori il massimo da me stesso e dagli altri. Un sogno è migliorarmi sempre ed essere la versione migliore di me stesso".

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