Ravanelli: "Mi piace la combattività di Pio Esposito. Mi rivedo in lui come in Mandzukic"

Intervistato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Spot, Fabrizio Ravanelli ha parlato di quanto gli manchi il suo ex compagno di squadra in bianconero Gianluca Vialli: "Tantissimo, come a tutti. Penso spesso a lui. Formavamo una grande coppia, pressavamo come dannati. Ho appena rivisto la replica di una nostra vittoria per 2-0 a San Siro contro il Milan di Capello, con gol mio e di Vialli. Non eravamo soltanto attaccanti, rientravamo fino ai limiti della nostra area per difendere e riconquistare palla. Questa era la Juve di Marcello Lippi, un 4-3-3 meraviglioso, totale. Con Lippi il rapporto era diretto, senza filtri, ci si diceva le cose in faccia. Ho giocato con Vialli, Robi Baggio e Del Piero. Anni incredibili".
La punta poi ha parlato di Mugnano, il suo paese di provenienza: "Il mio villaggio, da lì sono partito. A 12 anni entrai nel settore giovanile del Perugia, all’epoca una società di vertice del calcio italiano. C’era stato il Perugia di Castagner, secondo classificato e imbattuto. nell’anno dello scudetto della stella del Milan (nel 1979, ndr). E al Perugia era poi venuto Paolo Rossi. Facevo tanti gol e scalavo le gerarchie.
In che attaccante mi rivedo? Pio Esposito dell’Inter: mi piace la sua combattività. Se impara a difendere, ad attaccare i difensori come facevamo Vialli ed io... Uno in cui mi sono immedesimato però c’è stato anni fa e parlo di Mario Mandzukic della Juve. Mi ritrovavo proprio nella sua voglia di lottare fino alla fine".
