Roma, buona la prima in Conference League: ecco quanto vale la vittoria finale

La Serie A è più importante, è vero. Lo ha detto Josè Mourinho prima della sfida con il CSKA Sofia e lo hanno confermato i 7 cambi nella formazione titolare rispetto all’undici tipo dal portoghese. Vincere, però, fa sempre bene e non solo al morale (lo Special One fa 6 su 6 da inizio stagione), ma anche per le casse del club. La Conference League, infatti, può rappresentare un piccolo tesoretto per la Roma in caso di conquista della coppa. Solamente i premi a ogni passaggio del turno più la vittoria finale garantirebbero 26 milioni (2,94 dei quali già guadagnati grazie al passaggio del turno nel playoff). A questi poi andranno aggiunti i soldi per ogni vittoria (500 mila euro) o pareggio (166 mila), quelli per le quote del market pool (montepremi da 23,5 milioni da suddividere, questa volta elargito dal mercato delle TV) e infine altri 23,5 milioni che vengono divisi in base al percorso degli ultimi 10 anni in Europa all’intento delle competizioni Uefa. A differenza della passata stagione, poi, ci saranno anche gli incassi da botteghino, per il momento limitati vista la capienza degli impianti aperti solo al 50%, ma comunque un passo avanti per i bilanci societari.

Ieri contro il CSKA Sofia la Roma ha fatto registrare quasi il sold out con 29.806 spettatori e un guadagno di 404.585 euro. Insomma, non saranno i ricavi della Champions è chiaro, ma possono comunque dare una mano e soprattuto riempire una bacheca che a livello europeo ancora piange al netto delle Coppa delle Fiere vinte. Mourinho per ora dice di non pensarci alla vittoria finale, ma lo aveva detto anche delle mille panchine in carriera ritrattando solamente dopo la vittoria con il Sassuolo. Vincendo la Conference League, tra l’altro, sarebbe il primo allenatore a portare a casa tutte e tre le competizioni UEFA. L’ennesimo record di una carriera che vede già 25 titoli.