Sassuolo, Berardi: "Retrocessione e infortunio i momenti più brutti della mia carriera"

Domenico Berardi parla della sua carriera e stagione in una lunga intervista concessa ai canali ufficiali del club: "La stagione è stata sicuramente una stagione positiva - dice a SassuoloChannel - perché venivamo da una retrocessione in Serie A e sicuramente molti di noi che sono rimasti ci tenevano a riportare il Sassuolo in Serie A. È una stagione impegnativa, perché il campionato di Serie B non è scontato da vincere anche se hai dei giocatori molto forti e ci siamo riuniti insieme al mister e siamo riusciti a portare il club dove merita.
L'infortunio di Verona?
"Io subentravo da un altro infortunio, perché mi ero appena operato al ginocchio ed ero in fase di ripresa. Non ero sicuramente al 100%, però ci tenevo a dare una mano alla squadra e ho fatto il massimo per giocare. Poi l'abbiamo visto tutti, mi sono fatto male su un momento un po' particolare della stagione ed è stata secondo me la parte più difficile da superare, perché da lì in poi il Sassuolo è entrato in un tunnel dove eravamo in vantaggio ma non riuscivamo mai a portare i punti a casa ed è stata anche una stagione un po' sfortunata dopo il mio infortunio".
La retrocessione?
"La retrocessione è stata brutta da digerire, perché non poter dare una mano alla squadra e vederla da casa sdraiato su un divano mi ha fatto male, perché non riuscivo neanche i primi mesi ad andare allo stadio perché dovevo stare a riposo ed è stata dura da digerire. Dopo la retrocessione il momento più brutto della mia carriera è stato quello, quindi la ripartenza è stata dopo l'annuncio di Mister Grosso. Ci siamo detti di rimbocchiarci le maniche e da adesso in poi si pensa a lavorare duro, poi c'è stato l'annuncio di Mister Grosso e con lui sin da subito abbiamo parlato, ci ha fatto capire dai ragazzi che è il momento di dare il 100% per questo club e riportarlo dove merita".
Grosso?
"Mister Grosso si è presentato subito dall'inizio bene, ha ricreato quel gruppo che l'anno scorso un po' si era perso, ha portato spensieratezza ed esperienza che aveva già vinto un campionato per Frosinone in Serie B, quindi anche grazie a lui che ci ha fatto entrare nell'ottica questo campionato è difficile. Poi il Mister ama questo sport, ci ha trasmesso passione, lavoro, sacrificio e come ho detto prima ha ricreato quel gruppo che l'anno scorso si era un po' perso".
C'è un filo conduttore tra la vittoria dell'Europeo con l'Italia e la vittoria della B col Sassuolo?
"Sia la vittoria dell'Europeo che la vittoria del campionato di Serie B il filo conduttore è il gruppo, senza il gruppo si fa fatica a raggiungere gli obiettivi".
Che titolo daresti alla stagione?
"Volendo dare un titolo a questo campionato è stato un campionato incredibile perché abbiamo fatto, oltre ad aver scritto la storia di nuovo di questo club abbiamo dato un segnale importante alla società, al Mister. Ci rende tutti orgogliosi e sono convinto che anche tutti i tifosi alla piazza".
A chi dedichi la vittoria?
"La dedica di questo campionato sicuramente la faccio soprattutto alla mia famiglia perché nei momenti di difficoltà mi sono stati vicini. Soprattutto la vorrei fare anche a Giorgio Squinzi e a Adriana Spazzoli perché sono convinto che da lassù vedermi alzare la coppa li renderà orgogliosi sicuramente".
Quali sono state le sensazioni nel tunnel prima di alzare la Coppa?
"Nel tunnel rivivi un po', parti dalle cose un po' più brutte che hai passato ed arrivi poi a fare la passerella a pensare tutte le cose positive che hai fatto durante la stagione. Devo dire che è stato molto emozionante e sono veramente orgoglioso di aver alzato la coppa. Ho preso la coppa, ho fatto due passi, piano piano salgo due gradini e ho preso la coppa e l'ho data prima in testa a Pieragnolo, non so se l'avete visto, poi dopo sono andato verso il gruppo e c'erano Romagna e Obiang perché sono stati anche loro due capitani importanti per questo club e questa squadra. Ci tenevo che anche loro alzassero la coppa insieme a me perché, come dicevo prima, sono stati capitani e hanno dato una grossa mano tutto l'anno a questo gruppo assieme al mister".
Sassuolo è una famiglia...
"Sassuolo come famiglia nasce da tanto tempo perché con Carnevali, Giorgio Squinzi e Adriana Spazzoli che mi hanno accolto come se fossi un figlio, poi loro purtroppo sono venuti a mancare e hanno preso in mano la situazione i figli Veronica e Marco, ci sono stati tanto vicini, mi sono stati tanto vicini anche nel momento in cui mi sono fatto male. Ho sempre detto che Sassuolo è famiglia, è casa e mi trovo bene. Essere la bandiera di Sassuolo mi rende orgoglioso perché non ce ne sono più di bandiere".
Cosa ti racconta l'immagine di tuo figlio che gioca sotto la curva?
"L'immagine di mio figlio che gioca sotto la curva mi rende un po' felice e orgoglioso. Lui piace giocare a calcio e dopo le partite vorrebbe venire sempre in campo a giocare. Quella partita lì l'ho preso, l'ho portato giù. Ha iniziato a battere i rigori, voleva farmi gol proprio perché voleva sentire la curva cantare. Lui è felicissimo, non so se avete visto un video dove canta la capolista se ne va tutto il giorno a casa. Continua a cantarla perché gli piace proprio fare il tifo".
Il ritorno con il Cittadella?
"La partita contro il Cittadella io ero in panchina, non vedevo l'ora di ricalpestare l'erba come fossi proprio un bambino dall'inizio che inizia a dare il primo calcio è un pallone. Avevo la stessa voglia da quando ho iniziato a fare questo mestiere. Aspettavo quella famosa lavagnetta con il numero 10 che subentra e ricalpesta quel prato verde".
Il ritorno al gol con il Mantova?
"Il rigore col Mantova, sono andato sul dischetto, non vedevo l'ora di ritornare al gol. Ho fatto gol e per me è stata una liberazione. Vado a esultare sotto la curva, mi scappa qualche lacrima perché mi libero da tutto quello che ho passato nei mesi precedenti. Era un misto da emozione e ritornare a fare gol. È vero che quest'anno ho fatto tanti assist, ma la cosa che mi piace di più è quando la rete si muove e faccio gol".
Hai un messaggio per i tifosi?
"I nostri tifosi quest'anno ci sono stati vicini dall'inizio campionato fino alla fine. Vedere i nostri tifosi riempire la curva come hanno fatto a Modena ci ha reso felici, ci ha fatto sentire la loro presenza. Ci hanno incitato anche nei momenti difficili, perché all'inizio campionato non siamo partiti benissimo perché non eravamo entrati nell'ottica del campionato di Serie B. Noi siamo riusciti, dopo aver perso 4-1 con la Cremonese, a dare la svolta perché abbiamo capito che il campionato di Serie B è tosto e difficile".
Cosa pensi di Laurienté?
"Armand Laurienti ha fatto un campionato strepitoso e insieme a me avevamo come conto in sospeso riportare il Sassuolo in Serie A. Quest'anno lui ha dato il massimo in tutti gli allenamenti e in tutte le partite. Ha anche vinto il capocannoniere della Serie B".
Thorstvedt?
"Kristian Thorstvedt è un giocatore importante anche lui, è stato importante tutto il campionato fino a quando poi si è fatto male e si è dovuto operare".
I festeggiamenti?
"Muharemovic e Volpato una volta presa la coppa nei festeggiamenti gli abbiamo dato la coppa a loro. Praticamente la coppa è sparita, l'abbiamo rivista il giorno dopo perché hanno iniziato a fare festeggiamenti con tifosi, familiari e i bambini perché c'erano tanti bambini. Praticamente la coppa l'abbiamo ritrovata il giorno dopo nello spogliatoio e noi non siamo riusciti neanche a fare una foto con la coppa perché Tarik e Volpato praticamente l'hanno fatta sparire".
Ghion e Iannoni?
"Ghion, anche l'ultima partita ha fatto il capitano proprio perché è un ragazzo con dei valori importanti, è un ragazzo serio e secondo me è strameritato aver fatto il capitano di questo gruppo. Mentre Iannoni è un ragazzo serio e quando è stato chiamato in causa dal mister ha sempre risposto presente. L'ho già detto anche prima che tutto il gruppo ha fatto un gran lavoro quest'anno".
E adesso?
"Questa stagione è stata sicuramente la stagione del riscatto per tutti noi, per il club. Adesso praticamente ci godiamo questa Serie A cercando di ripartire come siamo poi ripartiti quest'anno con la stessa voglia, la stessa determinazione di fare bene perché ci aspetterà sicuramente un campionato difficile, ma sono convinto che con la forza di questo gruppo si possono fare belle cose. Intanto ci godiamo questa festa".
