Tacconi: "Juventus in confusione e surclassata a Napoli. Eccetto il 4-3 all'Inter, tutte partite fallimentari"
"Devo tornare un po' indietro nel tempo, quando vedevo le partite in bianco e nero delle finali intercontinentali di Milan e Inter. Già lì avevo capito cosa volevo: arrivare a certi traguardi ed essere anche protagonista è il massimo, il sogno di tanti bambini". Così Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, a 40 anni esatti dalla vittoria bianconera in finale di Coppa Intercontinentale contro l'Argentinos Juniors, in cui parò due rigori.
La Juve ha un problema portiere? "Di Gregorio lo vedo molto intimorito. Non so se è l'effetto dello stadio della Juve oppure la maglia bianconera un po' pesante. Lo vedo un po' impaurito. Sicuramente non è tranquillo, dovrà essere aiutato dai suoi compagni".
Quanto è cambiato il ruolo del portiere? "Oggi il portiere deve essere molto propositivo. È cambiato l'atteggiamento del portiere. Ora lo mettono molto più in difficoltà, ai tempi nostri era molto più semplice prendere la palla coi mani. Il portiere deve essere protagonista, è il pilastro della squadra: ricordo quando Boniperti diceva 'basta avere un portiere, un centrocampista e un attaccante e ho tutto' ".
Il momento della Juventus: "La Juve è in uno stato confusionale, i risultati non arrivano. Si era partiti molto bene, ma i problemi sono arrivati dopo. L'infortunio di Bremer è costato caro. Su 15 partite che ho visto, ad eccezione di Juve-Inter 4-3 sono state tutte fallimentari".
Spalletti uno giusto per questa Juventus? "Era partito bene, si era intravista qualche miglioramento nell'organizzazione. Siamo ricaduti negli stessi errori di sempre. Vuol dire che i giocatori sono stati scelti male. La Juve ieri è stata surclassata dal Napoli sotto tutti i punti di vista, ha fatto una bruttissima partita. Senza mordente, carattere, personalità".
L'Italia andrà al Mondiale? Interesse per questo Mondiale extralarge? "Sono cambiate un po' tante cose. Dopo la Macedonia del Nord ho poca fiducia".
L'autobiografia di Tacconi si intitola 'L'arte di parare. Trovare il coraggio per fronteggiare i tiri della vita': "Dietro l'angolo c'è sempre qualcuno che ti aspetta. Purtroppo ha aspettato me. Però sono cose della vita che possono succedere. Adesso sono molto più attento a quello che faccio".











