Salernitana, strada in salita per la B. Il club blinda Raffaele, i tifosi fischiano
Se non è crisi poco ci manca. La Salernitana stecca ancora una volta tra le mura amiche, non va oltre l'1-1 con un Trapani arrivato all'Arechi esclusivamente per non perdere e si ritrova a -5 dalla capolista Catania dopo aver giganteggiato per tre mesi. Solo una vittoria nelle ultime sei gare, una difesa puntualmente perforata, tre pareggi consecutivi tra le mura amiche, attaccanti a secco da due mesi: troppo poco per poter tenere testa a organici come quelli di Cosenza, Benevento e - appunto - Catania sulla carta superiori e più completi. Alla fine del match, per la prima volta, i supporters campani hanno manifestato un certo malcontento. Del resto, in queste settimane, il principe degli stadi è molto meno caldo, trascinante e coinvolgente del solito, al punto da far registrare il minimo stagionale di presenze con "appena" diecimila spettatori e ampi spazi vuoti in tutti i settori. Nel post gara ci sono stati momenti di tensione, con parte della tribuna che inveiva contro il tecnico Giuseppe Raffaele, gli ultras che tenevano a rapporto i calciatori esortandoli a impegnarsi di più e uno sparuto gruppo di persone che ha avuto un confronto con il ds Faggiano. "Non buttiamo via tutto, dovete avere pazienza e fiducia" in estrema sintesi le parole del direttore alla tifoseria, con l'amministratore delegato Pagano che è intervenuto per riportare la calma senza rilasciare dichiarazioni ufficiali.
La proprietà non cambia idea: avanti con Raffaele almeno fino alle prossime due gare contro Picerno e Foggia, poi si tireranno le somme in attesa dei 4-5 rinforzi di gennaio. E' innegabile che la Salernitana abbia comunque avuto una involuzione dal punto di vista del gioco, con una squadra che fraseggia molto, ma che fa molta fatica in zona gol. Inglese continua a deludere, non segna dal 5 ottobre ed è stato il più criticato dalla curva al momento della sostituzione. Non bene nemmeno gli altri attaccanti: Ferrari garantisce fisicità, ma non riesce a essere continuo, Liguori è molto fumoso e il Ferraris attuale sembra lontano parente di quello devastante delle prime sette giornate. E poi Capomaggio, centrocampista presentato come il grandissimo colpo di mercato di tutta la Lega Pro, ma che si limita al compitino denotando lentezza palla al piede al pari di quel De Boer che ha fallito un'altra chance. A questo punto siamo a cospetto di un bivio: o la Salernitana ha un organico forte e il mister lo sta depotenziando con qualche errore tattico o c'è stata una sopravvalutazione generale. Faggiano, comunque, ha le idee chiare ed è costantemente in contatto con patron Iervolino per provare a chiudere in tempi brevi diverse operazioni di mercato. In entrata servono un difensore centrale, due centrocampisti e un attaccante e il nome di Lescano è in cima alla lista dei desideri. La concorrenza del Brescia e il budget a disposizione rischiano però di complicare i piani. In uscita Ubani, Frascatore, Varone, forse Knezovic. Occhio anche alla posizione di Inglese che, come vi raccontammo, già ad agosto ebbe un attimo di tentennamento prima dell'intervento risolutivo del ds.











