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TMW RADIO - Galderisi: "Se all'Inter pensano di essere i favoriti sarà un campionato difficile"

TMW RADIO - Galderisi: "Se all'Inter pensano di essere i favoriti sarà un campionato difficile"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 22 luglio 2021, 21:12Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
Giuseppe Galderisi intervistato da Niccolò Ceccarini e Dimitri Conti
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L'allenatore Giuseppe Galderisi ha parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Niccolò Ceccarini e Dimitri Conti. L'intervista inizia dal Milan: "Il giocatore perso davvero è Donnarumma, perché è il più forte portiere al mondo e ti dà serenità. Per il resto però non devono perdere la magia con cui hanno lavorato, la capacità di Pioli di tirare fuori il meglio dal singolo e metterlo a disposizione del gruppo. La forza del Milan non è mai stata in un solo giocatore, giusto Ibrahimovic all'inizio ha dato responsabilità. Per il resto si è visto un buon calcio, lo scorso anno ha fatto un piccolo capolavoro".

Avrà il vantaggio di conoscere già il gruppo.
"Esatto. Gli altri che hanno cambiato allenatore devono andare in Champions, sennò vanno incontro a un fallimento. Gli allenatori che portano beneficio al nostro calcio non possono scherzare e qualcuno sballerà. Ci sono nomi importanti, in piazze caldissime e difficilissime. Mica hanno la bacchetta magica i vari Mourinho e Spalletti: su sette non possono essere tutte dentro, una vince e tre fanno la Champions. Il Milan ha il piccolo, o grande vantaggio di poter dare continuità al lavoro. Sanno cosa devono fare, in altre piazze devono ricominciare".

Giroud che acquisto è?
"L'anno scorso, per concludere la mole di lavoro costruito, al Milan forse mancava un attaccante. Dovesse mancare Ibrahimovic, c'è un'alternativa di spessore. Io poi a 35 anni fisicamente mi sentivo ancora molto forte: a quaranta non so, ma a quell'età sei più maturo, ti muovi meglio, sei più completo anche come uomo. L'idea dell'allenatore è entrata nel Milan".

L'Inter riparte da favorita o la Juventus è avanzata?
"Di sicuro la Juventus la metto, per forza. Dopo un'annata così ci sarà sicuramente una reazione del mondo bianconero. L'Inter è sì la squadra che ha dominato lo scorso campionato ma io azzererei. Anzi, se a Milano sponda Inter pensano di essere i favoriti sarà un anno difficile. Così alle prime difficoltà, credendo di essere il più forte, ecco i problemi. La Juventus invece non credo sarà di nuovo quarta a stento, deve fare meglio".

Lo scambio Icardi-PSG lo farebbe?
"Icardi non te li fa 40 gol. Certo, le dichiarazioni di Ronaldo lasciano tutto sospeso... Per muoverlo comunque servono mesi. Se rimane con la testa giusta è il giocatore da avere davanti alla porta, una garanzia. Allegri dovrà mettere insieme una squadra con Ronaldo al servizio e lei che gioca per Ronaldo. Con Sarri questo può essere stato un problema, integrarlo nei meccanismi. Allegri conosce benissimo ambiente e giocatori e ha l'obbligo fondamentale di tornare a vincere".

Che posto avrà Dybala?
"Per me è tra i più forti al mondo, ma alla Juventus ci sono anche Kulusevski, Chiesa e Morata. Io dico che questo deve essere l'anno di Chiesa, del suo cambio di passo. La problematica della Juventus è mettere insieme una squadra d'equilibrio a sostegno di campioni che fanno la differenza col colpo singolo".

La Salernitana come la vede?
"Sono stato a Salerno nel periodo peggiore, quello della decisione imminente: era una pentola a pressione. Ora hanno preso Obi e Tutino, ma serve alzare un po' l'asticella. La Salernitana è in costruzione, ma un conto è andare in A con il 70-80% della squadra fatta, un altro col 40. L'entusiasmo di Salerno, alle minime difficoltà, ti torna indietro nel senso opposto".

Che ne pensa del "caso" Insigne?
"Il problema non è tecnico, ma economico. Non penso che quel milione che balla, o quel che sia, non possa cambiare la storia di un ragazzo che ha la maglia del Napoli tatuata addosso e dà sempre l'anima. Io non lo vedo in altre squadre che non siano il Napoli, se non all'estero".

Che futuro per Vlahovic?
"Intanto credo sarà motivato dal cambio di allenatore. Fa le cose con leggerezza, ma di quella cattiva. E non mi sembra uno che si adagia, anzi mi sembra tutti lo stiano esaltando per la cattiveria nell'approccio. Certo, gli servirà un contorno di un certo valore: con Italiano anche un giocatore di medio livello può dare di più e l'insieme rendere meglio. La Fiorentina deve girare pagina".

Callejon si rilancia a Firenze o è più indicato per andare alla Lazio da Sarri?
"A Napoli ha fatto stra-bene, cambiando ha avuto qualche difficoltà: è mancata la forza per esaltare le sue qualità. Per me non è un giocatore finito, ha bisogno di sentirsi importante e la capacità dell'allenatore è quella di saperli tenere dentro".

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