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TMW RADIO - Rastelli: "SPAL, finale che brucia ma grazie. Castrovilli? Può fare come Barella"

TMW RADIO - Rastelli: "SPAL, finale che brucia ma grazie. Castrovilli? Può fare come Barella"
venerdì 23 luglio 2021, 18:58Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
Massimo Rastelli ai microfoni di Francesco Benvenuti
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L'allenatore Massimo Rastelli è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L'intervista inizia dal successo dell'Italia all'Europeo: "Dovremmo mantenere l'entusiasmo e l'orgoglio del senso d'appartenenza, di essere italiani. L'avevamo un po' perso dopo la delusione dei Mondiali di Russia ma Mancini l'ha ricreato grazie a un lavoro straordinario. Abbiamo la vittoria nel DNA, da italiani: l'Europeo è stato meritato".

Tra i protagonisti anche Barella. Dove lo vede cresciuto?
"Che avesse le qualità si vedeva, naturalmente quando si è molto giovani riuscire a mantenere le aspettative è difficile. Bravo lui a migliorarsi giorno dopo giorno, anno dopo anno, esplodendo nel miglior modo possibile. Quando ha dato continuità e si è migliorato sugli aspetti che sapeva, si è ritagliato un posto importante nel nostro calcio".

Come la definirebbe la sua scelta di allora nei confronti di un 19enne?
"Naturale. Quando un allenatore ha sott'occhio un giovane bravo non guarda la carta d'identità. La storia del calcio italiano è piena di ragazzi che ancora diciottenni o neanche hanno giocato e si sono dimostrati all'altezza di vincere. La difficoltà della giovane età, semmai, sta nel fare una partita ad alti livelli e quelle dopo sottotono. Invece Nicolò ha mantenuto uno standard di rendimento costante, di crescita".

Com'è ad oggi il livello della Serie B?
"Io dico molto alto. Ci sono tantissime squadre attrezzate per andare in Serie A o puntare ai playoff. Lo vedo livellato verso l'alto perché negli ultimi anni si gioca un po' meglio: se venti, trent'anni fa l'aspetto agonistico la faceva da padrone, oggi si fanno risultati col bel calcio. Faccio fatica a vederne solo tre-quattro in lotta per la A, credo sarà un torneo avvincente".

Soddisfatto dall'avventura alla SPAL?
"Se hai due mesi cerchi di entrare subito nella testa dei ragazzi per capirne le problematiche e fare i risultati. Le prime sono andate molto bene, poi abbiamo perso qualche giocatore: le assenze ci hanno fatto perdere punti importanti. Brucia non essere entrati nei playoff per la classifica avulsa ma ho fatto il possibile. A fine campionato ci siamo confrontati col club, e comunque hanno apprezzato il lavoro. Le questioni societarie hanno fatto sì che le strade si dividessero, seppure abbia sperato fino all'ultimo di no".

La Serie A sarà ancora più equilibrata?
"La scorsa stagione è stata anomala sotto ogni punto di vista: finita tardi quella prima, non c'è stato modo di organizzare al meglio. Ora mi sembra si sia rientrati nella normalità, almeno per i ritiri pre-campionato che potranno far sì che gli allenatori lascino la loro impronta".

Al Cagliari serve maggior tranquillità?
"L'undicesimo posto nel 2017 per me rimane motivo di grande orgoglio, non dimentichiamoci che eravamo neo-promossi e anche il sottoscritto era alla prima esperienza di Serie A. Un risultato sportivo incredibile, negli anni successivi la società ha cercato di migliorare quella posizione con rose competitive e budget superiori. Nel calcio però devi saper fare incastrare le situazioni: non alzare troppo l'asticella può essere un buon viatico".

Che ci dice di Zappacosta?
"Quest'anno che ha potuto giocare con continuità ha mostrato il suo valore e fatto capire perché l'aveva scelto il Chelsea: ha un piede che non è da terzino e un motore inesauribile. Se la Fiorentina lo prende per me fa un grandissimo acquisto".

In una difesa a quattro lo vede?
"Sì, con me ad Avellino ha giocato sia da quarto di difesa che da quinto di centrocampo. Ma i primi due anni li ha passati in una difesa a quattro. Essendo nato esterno d'attacco, a volte magari deve concentrarsi su quei piccoli dettagli come la linea".

Quale vede meglio tra le tre neo-promosse?
"L'Empoli è la società più abituata e pronta, ma non è detto che l'entusiasmo di un ritorno in Serie A, come accaduto per lo Spezia, non consentano a Venezia e Salernitana di andare oltre i propri limiti. Non sarà facile".

Cosa si augura da Castrovilli?
"Che trovi quella continuità che speravo avrebbe raggiunto Barella. Gaetano ha le stesse caratteristiche e le stesse qualità, pur con aspetti molto diversi. Può fare il suo stesso percorso, anche se Nicolò ogni anno ha fatto step in avanti, mentre Castrovilli dopo la prima, straordinaria annata di Firenze, ha giocato sotto le aspettative".

Cosa ha aggiunto al suo bagaglio l'ultima esperienza?
"Ogni giorno impari qualcosa. Voglio ringraziare la SPAL, a Ferrara ho conosciuto belle persone e ragazzi straordinari, disponibilissimi. Cercherò di far tesoro di tutto per la prossima avventura".

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