Torna la Superlega? No, ma dopo la sentenza di oggi il Real chiederà i danni alla UEFA
Il Tribunale provinciale di Madrid dà, sorprendentemente solo per chi non abbia seguito la questione dall’inizio, ragione al Real. L’Audiencia Provincial de Madrid ha infatti rigettato il ricorso proposto da Uefa, Federcalcio spagnola e Liga contro la sentenza che sanciva l’abuso di posizione dominante da parte della stessa Uefa. Si tratta del procedimento che ha dato origine, come rinvio pregiudiziale, alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla Superlega.
Con un comunicato sui propri canali ufficiali, “Il Real Madrid CF celebra il rigetto da parte del Tribunale provinciale di Madrid dei ricorsi presentati dalla UEFA, dalla RFEF e dalla LALIGA, confermando che la UEFA, in materia di Super League, ha gravemente violato le regole della libera concorrenza dell'Unione Europea, in linea con la sentenza della CGUE, abusando della propria posizione dominante. Il Real Madrid riferisce inoltre che nel corso del 2025 ha avuto numerose conversazioni con la UEFA per trovare soluzioni, senza tuttavia raggiungere alcun impegno in merito a una governance più trasparente, alla sostenibilità finanziaria, alla tutela della salute dei calciatori e al miglioramento dell'esperienza dei tifosi, compresi modelli di trasmissione gratuiti e accessibili a livello globale, come nel caso della Coppa del Mondo per club FIFA”.
Torna di moda la Superlega? No, almeno non nella sua versione originale. Il club di Florentino Perez, dopo gli addii di Juventus e Barcellona rientrati nell’alveo ECA (oggi EFC), è rimasto l’unico a supportare il progetto, nel frattempo inglobato dalla società A22, che sta portando avanti da tempo discussioni con la UEFA per modificare il format della Champions e portarla in chiaro sulla piattaforma Unify. La sentenza di oggi, lo dice chiaramente il Real, non riporta in auge il progetto, ma “apre la strada al risarcimento dei danni ingenti subiti dal club”. E poi in un altro passaggio: “Di conseguenza, il club annuncia che continuerà a lavorare per il bene del calcio mondiale e dei suoi tifosi, chiedendo nel contempo alla UEFA un risarcimento per i danni ingenti subiti”. È, come sempre, questione di soldi.











