Tiago Gabriel e Veiga nuovi pilastri del Lecce, il loro ex allenatore Faria li racconta
A Lecce dallo scorso gennaio c'è una coppia di difensori portoghesi che forse non tutti avranno ancora notato, ma che in realtà da quest'anno sono divenuti dei veri e propri titolarissimi dei giallorossi. Sono il terzino Danilo Veiga e il centrale di difesa Tiago Gabriel, entrambi prelevati dall'Estrela Amadora in patria. E proprio per approfondire le loro situazioni, abbiamo intervistato in esclusiva chi lì li ha allenati, il tecnico Jose Faria.
Partendo da Tiago Gabriel, lo descrive così Faria: "È arrivato dopo aver fatto la trafila al Vitoria Guimaraes. Lo abbiamo preso per far parte del progetto Under 23, per poi arrivare fino alla prima squadra. E pensavamo fosse uno di quelli in grado di farlo in poco tempo. Parliamo di un giocatore che doveva ancora migliorare il proprio livello fisico, ma anche quello tecnico-tattico. Prendeva tanti rischi in costruzione, da ragazzo faceva il terzino destro, si spingeva molto in avanti. Il lavoro si è concentrato sul semplificare il suo gioco, così da capire quali fossero i momenti in cui ci fosse davvero da prendersi dei rischi. La sua evoluzione non mi stupisce, ha scalato livelli giocando bene con costanza. Un'evoluzione solida, è naturale che ora si stia ambientando al Lecce e ha tutto per diventarne un giocatore chiave. Può davvero diventare una figura di riferimento in Serie A".
Quindi Faria si sofferma anche sull'altro portoghese nella difesa del Lecce, Danilo Veiga (in foto): "Un giovane dal grande potenziale e molto capace di spingersi in attacco. Fisicamente è fortissimo, la Serie A calza a pennello per le sue caratteristiche. Ha un'eccellente abilità di cross, ma sottolineerei pure la sua tenuta mentale. Un lavoratore che sa come opporsi alle avversità. Non ho alcun dubbio che per lui questa al Lecce sarà una grande stagione".
In conclusione Faria dice la sua anche sulla Serie A in generale: "Uno dei campionati che più mi affascina. C'è ricchezza tattica, alto livello di competizione e delle grandi atmosfere negli stadi. Una lega davvero attrattiva, in cui tra l'altro mi sembra che i calciatori portoghesi si adattino molto bene. Mi piacerebbe allenare in Serie A un giorno, mi identifico fortemente nella cultura italiana".











