Tudor parla di buco profondo. Però la sua media punti è inferiore a quella di Thiago

"È chiaro che bisogna sempre essere esigenti, che la Juve deve sempre vincere. Sono il primo a esserne consapevole, però la squadra ha dato tutto quello che poteva, visto che quando sono arrivato io era nel buco, anche profondo". Igor Tudor arriva a due partite dalla Champions League con un calendario favorevole e la possibilità di essere padrone del proprio destino. Con due vittorie sarà quarto posto, nonostante nelle ultime quattro partite sia arrivata una sola vittoria, cinque punti, una media di 1,71 a partita nelle sette gare giocate fino a ora.
Il problema è che, almeno in Serie A, la media di Tudor è inferiore a quella di Thiago Motta, pur considerando le due partite contro Atalanta e Fiorentina, probabilmente le peggiori della stagione. Certo, la vittoria contro il Genoa, per uno a zero, ha salvato probabilmente dal punto di vista psicologico. Vero è che fra Bologna e Lazio non sono arrivate sconfitte e, almeno in questo momento, non è poi così scontato, visto che la Juve può avere, con due pareggi, salvato una stagione.
Le altre parole del croato. “Per me si è fatto un buon lavoro, viste anche le problematiche avute in quaranta giorni. A volte ce ne si dimentica, ma non abbiamo avuto Gatti mai, Koopmeiners mai, Yildiz per due partite. Abbiamo giocato due volte un tempo con un giocatore in meno: non sono cose banali. Nel complesso abbiamo fatto un ottimo lavoro: abbiamo avuto tre vittorie in casa, fuori abbiamo giocato con tre concorrenti diretti. La partita di Parma è stata giocata nell’ambito di due trasferte, con un uomo fuori: secondo me non abbiamo meritato di perdere".
