Udinese, Runjaic su Sanchez: "Dispiace non andata bene ma Pozzo è in contatto con lui"

Lunga intervista concessa a La Repubblica da parte del tecnico dell’Udinese Kosta Runjaic che ha ripercorso la sua carriera, anche al di fuori del calcio: “Cosa ho fatto prima di diventare allenatore? Ho venduto immobili e lavorato come barista nei fine settimana per arrotondare. Mi sono sempre impegnato al massimo. Venendo dal mondo assicurativo all’inizio, non potevo scegliere dove lavorare. L’importante era cominciare. Ho abbandonato la mia zona di comfort, ho superato battute d’arresto, ho seguito la mia strada. Il primo contratto da professionista è arrivato dopo anni. Al pomeriggio allenavo la mia squadra, ma la mattina ero al centro sportivo del Mainz a studiare gli allenamenti di Klopp”.
Quali personalità la ispirano?
“C’è una massima di Gandhi che per me è un mantra: prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono e alla fine vinci. Nel calcio, il mio eroe e Maradona. A Napoli ho chiesto al direttore sportivo Inler di scattarmi una fotografia accanto alla statua di Diego”.
Nel suo staff c’è uno psicologo?
“Stiamo pensando di introdurlo. Cerco qualcuno che porti buon umore ed energia”.
Qual è il segreto della sua Udinese?
“Io il mio staff abbiamo portato nuovi metodi di allenamento, un lavoro atletico diverso, video tutorial per la tattica. Abbiamo puntato sull’etica e sul rispetto. Questo ha ispirato i giocatori, soprattutto all’inizio rispetto alla scorsa stagione vogliamo essere più costanti, le parole d’ordine sono pressing aggressivo e azioni più veloci e mirate”.
Sull’episodio del rigore Lucca-Thauvin.
“Lucca aveva preso la palla, nonostante sapesse che spettava a Thauvin calciarlo. La squadra si aspettava una reazione da me, e ho sostituito Lorenzo. Messaggio passato, partita vinta. E Lucca ha capito di aver sbagliato”.
Sanchez si è lamentato di aver giocato poco.
“Siamo tutti dispiaciuti che il ritorno di Alexis non abbia avuto il successo sperato. Non era destino. Gino Pozzo è incostante contatto con lui per trovare la soluzione migliore per tutti. Per Udine sarà sempre El Nino Maravilla”.
Sul futuro di Pafundi.
“Decideremo nelle prossime due settimane se per il suo sviluppo sia meglio giocare con noi in serie A o andare in prestito”.
Qual è il suo sogno da allenatore.
“Sognare è riservato ai tifosi, ammetto che il duro lavoro…”.
