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UEFA, risoluzione sulla riforma del calcio: "Rispettiamo la FIFA, ma in Europa il 90% dei trasferimenti"

UEFA, risoluzione sulla riforma del calcio: "Rispettiamo la FIFA, ma in Europa il 90% dei trasferimenti"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Ivan Cardia
Oggi alle 17:45Serie A
Ivan Cardia

Il calcio europeo si muove per una riforma globale. Mentre la FIFA studia come intervenire dopo la sentenza Diarra, a Bruxelles la UEFA, insieme a EFC (ex ECA, rappresenta i club), European Leagues e FIFPRO Europe ha approvato la “Risoluzione dei partner sociali europei e della UEFA sui principi chiave del sistema dei trasferimenti nel calcio e della sua riforma”, a seguito di un processo formale di dialogo sociale.

Questo processo, si legge nel comunicato stampa diramato da Nyon, è stato condotto dopo la sentenza “Diarra” della Corte di Giustizia dell’UE dell’ottobre 2024, che ha messo in discussione alcune delle principali disposizioni del regolamento sui trasferimenti (RSTP) che richiedevano adeguamenti per garantirne la conformità al diritto dell’UE. Inoltre, la sentenza ha spinto il calcio europeo a rivedere collettivamente come i regolamenti del sistema dei trasferimenti possano essere rafforzati per garantire stabilità a lungo termine, equità, certezza giuridica e un ambiente regolatorio equilibrato in cui possano prosperare sia i club che i calciatori.

Adottata nella riunione plenaria del Comitato di dialogo sociale settoriale dell’UE per il calcio professionistico, tenutasi sotto l’egida della Commissione Europea a Bruxelles il 26 novembre, la risoluzione congiunta stabilisce un quadro condiviso, fondato sul diritto dell’UE e sulla governance collettiva, per guidare le riforme in corso e future a livello FIFA. Si concentra nel trovare un equilibrio tra gli interessi legittimi dei club e la tutela dei diritti individuali dei calciatori e della loro libertà di movimento, nel preservare il ruolo dei campionati e dei club nello sviluppo e nel sostegno del gioco, negli effetti redistributivi del sistema dei trasferimenti, e nel migliorare le procedure di trasferimento rendendole più semplici, efficienti e trasparenti – tutto ciò con l’obiettivo di sostenere l’integrità, la crescita e la competitività a lungo termine del calcio europeo.

Ospitando quasi il 90% del valore globale del mercato dei trasferimenti e i flussi più significativi di movimento dei calciatori e di attività contrattuali, l’Europa ha la responsabilità di guidare , e un ruolo legittimo nel modellare le regole che riguardano i suoi club, i calciatori, le competizioni e l’intero ecosistema. I partner sociali e la UEFA hanno concordato di proseguire le discussioni collettive sul sistema dei trasferimenti all’interno del Comitato di dialogo sociale settoriale dell’UE nel 2026, con particolare attenzione ai temi di compensazioni, premi di formazione e meccanismi di solidarietà, tutela dei calciatori e percorsi di carriera per gli under 18, e al rafforzamento delle strutture nazionali di risoluzione delle controversie.

Oltre al sistema dei trasferimenti, i partner sociali si sono concentrati quest’anno su altri tre filoni di lavoro: DEI (Diversità, Uguaglianza e Inclusione), supporto al dialogo sociale nazionale e salute e sicurezza sul lavoro. Le discussioni sulla salute e sicurezza sul lavoro si sono concentrate sulle esigenze fisiche e mentali del calcio moderno maschile e femminile – dalla gestione del carico complessivo alla tutela del riposo adeguato in off-season e in-season, come parte del calendario delle competizioni internazionali. Il lavoro congiunto su tutti e quattro i filoni, incluso il sistema dei trasferimenti, proseguirà anche il prossimo anno, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni comuni.

Tra i principali focus del documento, la stabilità contrattuale, e quindi la necessità di canzoni sportive proporzionate e la difesa del “periodo protetto” nell’ambito dei contratti. Possibili novità sono le clausole di indennizzo predeterminato, per stabilire a priori l’entità di una giusta riparazione in caso di controversia, preferibile - per le parti - all’utilizzo di algoritmi per stabilire le compensazioni. Spazio anche alla giustizia sportiva, con la proposta di un rafforzamento delle Camere Nazionali di Risoluzione delle Controversie.

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