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Mantova in B. Redolfi: "C'era chi doveva uccidere la C, noi neppure tra le favorite"

Mantova in B. Redolfi: "C'era chi doveva uccidere la C, noi neppure tra le favorite"TUTTO mercato WEB
mercoledì 10 aprile 2024, 19:34Serie C
di Claudia Marrone

Un match point rimandato prima di Pasqua, una festa avvenuta senza neppure scendere in campo: sicuramente molto singolari gli ultimi dieci giorni vissuti dal Mantova, che ha centrato la promozione in Serie B dopo 14 anni dall'ultima volta. Una festa esplosa domenica, nonostante i virgiliani avrebbero appunto giocato il lunedì, perché il Padova aveva pareggiato in quel di Lumezzane, di fatto bruciandosi i residui di speranza rimasti; ed ecco che il miglior epilogo possibile è arrivato. Meritatamente.
A raccontare tutto ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, è stato il difensore biancorosso Alex Redolfi.

La domanda più banale e scontata subito in apertura: a mente fredda, come racconti la giornata epocale di domenica?
"La domenica trascorsa è iniziata come una giornata tranquilla, ci siamo allenati e poi siamo partiti per la trasferta di Meda...peccato che alle 18.30 sia iniziato il momento ansia per il Padova! (ride, ndr) Io non ho mai visto partite dei biancoscudati, e ho quindi mantenuto la cabala, sul bus eravamo divisi tra chi guardava la partita e chi le serie tv. Arrivati in albergo, io son rimasto solo in camera a fissare il muro, ho sentito venire già l'hotel al pari del Lumezzane, e anzi, approfitto per chiedere scusa a chi soggiornava con noi... a quel punto ho camminato per la stanza senza mai guardare il cellulare, ho solo sentito il boato finale. Ci siamo ritrovati nella hall, e poi rientrati in città per la festa. Tutto memorabile!"

Vi aspettavate di poter festeggiare già la domenica, senza neppure scendere i campo?
"Aspettarcelo no, conosciamo la forza del Padova, ma non nego che ci speravamo. Poi è avvenuto, e siamo stati felici di poter festeggiare anche senza giocare".

È azzardato dire che il Mantova non ha mai avuto una vera rivale, perché chi doveva competere è mancato in continuità?
"Sì, credo sia azzardato perché alla fine noi non eravamo neppure nella griglia delle possibili promosse, arrivavamo da una retrocessione con conseguente riammissione, e chi doveva uccidere il torneo ha speso molto più di noi: certo, i soldi non contano molto, contano più organizzazione e idee, quelle che noi abbiamo avuto. Però rose come il Vicenza, il Padova e la Triestina sono forti, e attenzione a non sottovalutare l'Atalanta U23. Dalla nostra però avevamo un Ds, Botturi, molto preparato che sa quello che vuole, e che ha fatto la scelta migliore nel prendere un mister che è quello che vorrei sempre: il top".

A proposito di Possanzini, il campo è sotto gli occhi di tutti. Ma quando ha inciso su di voi anche la sua formazione umanistica e la filosofia zen che conosce?
"Non solo il mister, anche il Direttore è appassionato di filosofia zen, ed entrambi ci lasciavano ovunque frasi motivazionali: come si dice, la goccia scalfisce roccia e inconsciamente ci hanno dato della consapevolezza in più. Il mister è forte in campo, e ancora più forte è come uomo, persone vere sono ormai rare da trovare, e anche questo ha fatto la differenza. Con noi è sempre stato diretto, ha un gioco strepitoso ma la serenità che ci ha dato fuori dal campo è qualcosa a cui il calcio non è forse pronto, ma è la marcia in più".

Sei un appassionato di golf, come hai dichiarato in una recente intervista. Sul piano mentale, quando ha inciso sul tuo personale questa pratica?
"Il golf mi è sempre piaciuto per l'eleganza e il rigore che ha, è diverso da tutti gli altri sporti e non è vero che è per ricchi. Mi piace perché sono in mezzo alla natura, stacco da tutto e mi aiuta a rilassarmi. Sicuramente mi fa bene".

Hai detto anche un'altra cosa: che ti dicono sempre di avere i piedi come le mazze da golf. Con una promozione in B in mano, cosa rispondi???
"(ride, ndr) È una frase che accetto, è bella ... e non è troppo irreale! (ride di nuovo, ndr) Ma il mio ruolo impone di non far prendere gol, ai piedi buoni e belli giusto ci pensino altri!".

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