Taranto, comunicato del supporter trust: "Pronti a collaborare ed a vigilare sulla cessione"
Il terremoto in casa Taranto non accenna a far piovere notizie sconfortanti per i supporters del club pugliese, in seguito al disimpegno comunicato dal presidente Massimo Giove dalla gestione della società. Il supporter trust del club jonico Aps Taras 706 a.C., che possiede il 7% delle quote del club, ha diramato un comunicato nel quale spiega di essere disponibile a collaborare ed a vigilare su un'eventuale cessione, soprattutto al fine di controllare che passi in buone mani.
Ecco il comunicato: ''Preso atto della volontà espressa in data odierna dal socio di maggioranza di disimpegno dal Taranto FC 1927, il supporters' trust Aps Taras 706 a.C. si dichiara sin da subito disponibile a collaborare e a vigilare, come da sua missione statutaria, affinché la cessione delle quote di maggioranza avvenga a soggetti in grado di garantire la continuità sportiva e gestionale e il rilancio del club, con la massima urgenza imposta dall'imminente inizio della stagione sportiva''.
Intanto il tecnico Ezio Capuano, intervenuto a TMW Radio durante il programma "A Tutta C", ha ribadito di non voler mollare la guida del gruppo nonostante tutto: "Non ci si aspettava mai che non si potessero pagare gli stipendi. Taranto, essendo recidiva, ora ripartirà con una penalizzazione pesante ma non avevo percezione che potesse accadere. Ora spetterà al presidente prendere decisioni". Le sue parole sono decise anche se deluse: "Resto a disposizione di una persona che dovrà prendere delle decisioni. Sicuramente non sono contento. Cosa farò? Dovrò trovare un accordo, ma il mio futuro non dipende da me per le regole attuali". E ora? Capuano conclude: "Siamo ben tutelati ma credo che a tutti ora convenga trovare una soluzione. Se non ci sarà, è normale che dovrò essere a disposizione del Taranto Calcio. I calciatori? Li ho sentiti tutti, non li abbandonerò mai. Sono preoccupati, vogliono andare via tutti e io mi sento gravemente responsabile di quanto accaduto, anche se in buona fede".