Genitore picchia arbitro picchiato dopo torneo giovanile: è in stato di fermo

Una giornata di sport e festa per i bambini si è purtroppo trasformata in un episodio grave e inaccettabile. Domenica, allo stadio 'Città di Arezzo', al termine della finale del Memorial "Mirko Poggini" – un torneo giovanile per la categoria Under 12 – un giovane arbitro di 20 anni è stato aggredito da un genitore, tutto a causa di una tensione scaturita da "futili motivi legati alle decisioni prese durante la partita".
Secondo quanto riportato da La Nazione, l’uomo, padre di un calciatore della Vis Pesaro, la squadra che ha perso la finale, è entrato negli spogliatoi arbitrali durante la premiazione e ha colpito l’arbitro, provocandogli lesioni tali da richiedere un intervento al pronto soccorso. Il giovane arbitro, visibilmente sotto shock, ha ricevuto assistenza immediata.
L’aggressore è stato identificato grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e all’aiuto fondamentale dei dirigenti dell’Arezzo. Fermato poco dopo dalle forze dell’ordine, dovrà ora affrontare delle conseguenze legali per l’aggressione. "Sono incredulo – ha dichiarato Paolo Bertini, responsabile del settore giovanile dell’Arezzo – non è accettabile che una giornata dedicata a bambini di 12 anni si trasformi in un atto di violenza così grave".
Anche il presidente amaranto Guglielmo Manzo e il direttore sportivo Aniello Cutolo hanno espresso la loro solidarietà, mentre è stata fondamentale la collaborazione del dirigente accompagnatore della Vis Pesaro, che ha aiutato a identificare l’uomo.
La stessa Vis Pesaro 1898, tramite un comunicato ufficiale, ha preso una posizione netta sull’accaduto:
"La Vis Pesaro 1898 intende condannare con fermezza quanto accaduto ieri, domenica 8 giugno, allo Stadio 'Città di Arezzo' al termine del Memorial Mirco Poggini, manifestazione alla quale la Vis Pesaro 1898 ha partecipato con la formazione under 13. Al termine del torneo si è verificato un episodio grave e inaccettabile dal quale la società prende le distanze in maniera categorica: il padre di un nostro calciatore ha raggiunto il giovane arbitro dando origine a una colluttazione che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine. I dirigenti della Vis Pesaro 1898 si sono immediatamente attivati per chiarire l’accaduto e collaborare con le autorità competenti, contribuendo all’identificazione del responsabile.
Tali azioni, inqualificabili e totalmente estranee ai valori dello sport e dell’educazione che la nostra società promuove da sempre, non trovano alcuna giustificazione e soprattutto non sono di esempio per i nostri giovani calciatori, ai quali ogni giorno insegniamo principi basati su lealtà, integrità e rispetto delle persone e delle regole.
La Vis Pesaro 1898, a tutela del sano ambiente che ha contribuito a creare negli anni, ha disposto l’immediata sospensione del genitore dall’accesso alle partite, fino a data da destinarsi. La violenza, verbale e fisica, non sarà mai tollerata all’interno delle nostre strutture".
