Juve, Igor Tudor come Thiago Motta? Il parere degli opinionisti

La Juve rivede vecchi fantasmi. Sì perché Igor Tudor per ora sembra Thiago Motta. Lo dicono i numeri: la Juve 24/25, dopo 6 giornate di campionato, aveva 12 punti ed era seconda a -1 dal Napoli, e un anno dopo ha gli stessi punti ma è terza a -3 da Napoli e Roma. Una Juve che sembra vere gli stessi "mali" di quella di un anno fa. Ecco cosa dicono gli opinionisti di TMW Radio.
Stefano Impallomeni: "Mi sembra esagerato. Io attenderei. Su Tudor mi sono pronunciato, è un esperimento coraggioso e lo difendo. Ed è uscito meglio dal confronto con le milanesi".
Mimmo Cugini: "A fronte di investimenti clamorosi, non vengono a capo della situazione. Non riesco a capire da anni come gioca. Mi pare che un po' tutti mettano in evidenza questa confusione, anche nel modo di giocare. Lo scorso anno dicevamo che non si capiva la squadra titolare di Motta, a un anno di distanza non sembra cambiato nulla. In alcune partite la Juve è stata anche molto fortunata, quindi non credo ci siano prospettive molto rosee".
Fabio Ravezzani: "La credibilità difetta un po' a Tudor. Serve una coerenza. Non si è capito ancora l'attacco della Juve e Conceicao lo ha tenuto in panchina diverso tempo prima di metterlo dentro".
Gianni Bezzi: "La Juventus è abbastanza avvilente, Tudor si rende conto che i problemi sono in difesa. Bremer è ancora lontano dalla sua condizione migliore, Gatti ha qualità anche in area avversaria ma non riesce a garantire quella cerniera difensiva che serve. Una volta la Juve dava con la sua difesa l'ossatura alla Nazionale, oggi ci sono tutti giocatori mediocri e la preoccupazione di Tudor è questa".
Andrea Piervincenzi: "I risultati sono questi. Motta ha avuto delle difficoltà che non ha avuto Tudor. E il mercato è stato diverso, questa Juve è più forte di quella di un anno fa. Ad oggi Tudor non gli ha dato qualcosa in più".
Antonio Paolino: "Ci sono similitudini con la scorsa stagione. Mercato perfetto, bene aver cambiato Allegri con Motta e Giuntoli. Tudor ci sta facendo capire qualcosa: lui più di questo, tentando di risanare una situazione non ottimale dal punto di vista tecnico, non può fare. La qualità dell'attacco dipende, e lo stanno trascurando anche quest'anno, dalla qualità dei giocatori. In mezzo non si produce gioco ma ci si impegna nel distruggere quello avversario".
Vittorio Oreggia: "Ci sono problemi evidenti, che vedono tutti. Non è la fine del mondo, non sei tanto distante dalle prime ma la sensazione di queste prime partite è quella di una squadra che ha meno di chi è davanti e anche dell'Atalanta che ti è dietro. Credo che la sensazione di questi primi mesi è che questa squadra abbia dei limiti nell'allenatore e nella struttura che immaginare un cambio di direzione netto per lottare per lo Scudetto è complicato da immaginare".
