Antenucci, l'ultimo baluardo di 'spallinità'. Con la risoluzione, muore la storia della SPAL

Era il 29 giugno 2016, e, dopo l'esperienza inglese, Mirco Antenucci tornava in Italia. E tornava in Serie B, perché firmava il proprio contratto con la SPAL, tornata in categoria cadetta 23 anni dopo l'ultima volta: il classico colpo da 90, che effettivamente si rivelerà tale, perché al termine della stagione risulterà tra gli elementi più determinanti per la promozione in Serie A degli estensi, che lo confermano poi anche per il campionato successivo. E cosa accade, in quella stagione? Diventa capitano nel gennaio 2018, e con la doppietta rifilata alla Sampdoria nell'ultima giornata regala ai biancazzurri la salvezza. Meglio non si poteva chiedere, visto anche l'anno successivo la SPAL rimane in Serie A.
Antenucci diventa quindi l'idolo di Ferrara, e nonostante passi poi al Bari con la città si crea un legame quasi indissolubile. Tanto che l'attaccante, dopo la retrocessione in Serie C del club, decide di tornare per provare a riportarlo in alto. Ma le cose non vanno come sperato, e lo scorso anno la SPAL si ritrova a dover disputare i playout: "È la partita della vita, senza giri di parole. Lo spogliatoio lo sa, siamo tutti consapevoli di cosa ci giochiamo: il presente e il futuro della SPAL", dice sul match contro il Milan Futuro. Che sarà anche il suo ultimo da calciatore, il ritiro è annunciato in tempi non sospetti. La missione, che sembrava impossibile, è compiuta, la SPAL si salva sul campo. Ma non fuori, perché Joe Tacopina non iscrive la squadra in Serie C, portandola al fallimento.
Ma Antenucci non molla nemmeno in quel caso, è la garanzia per il futuro. E la nuova proprietà, argentina, lo nomina in un ruolo tecnico-operativo nel nuovo corso che riparte dall’Eccellenza. Il rapporto tra le parti, però, non è idilliaco, ma Antenucci ci mette comunque la faccia, con anche la consapevolezza di essere l'ultimo baluardo di spallinità all'interno di un club che cambia persino lo storico nome: Ferrara Calcio Ars Et Labor, non più SPAL. Ma qualcosa si rompe poi definitivamente, e arriva l'addio con la società, nella giornata di ieri. Una lunga ed esaltante parentesi, quella della SPAL, che con l'addio di Antenucci si è definitivamente chiusa.
