Matteo Berrettini: "Passione per la Fiorentina nata dalla mia famiglia. Credo ancora alle Finals"

Il tennista romano Matteo Berrettini, presente al Franchi di Firenze per assistere a Fiorentina-Lazio e "omaggiato" delle chiavi della città, ha parlato ai microfoni di Sky Sport a pochi minuti dal calcio d'inizio del posticipo di Serie A: "Non so se sarò il futuro sindaco di Firenze, intanto continuo a giocare a tennis e poi si vedrà (ride, ndr). Ricevere le chiavi della città è stata un'emozione grandissima: non ricordo la prima volta in cui sono venuto qui al Franchi, ma Firenze è come una seconda casa per me. La passione per la Fiorentina è nata dalla mia famiglia: abbiamo iniziato a tifare da quando la squadra ha fatto la scalata dalla C2, ho sofferto insieme a mio padre e mio fratello ed è stato bello vedere quello che è successo dopo".

Credi ancora nella qualificazione alle ATP Finals?
"Ci credo, la speranza è l'ultima a morire. Mi sento in forma, sto bene e ci terrei a fare un bel risultato questa settimana all'ATP 250 di Firenze anche se le settimane decisive per la qualificazione saranno quelle di Vienna e Parigi".

Hai vissuto da vicino l'addio al tennis di Federer
"Mi ha lasciato tantissimo amore per lo sport. Nonostante non fosse più in grado di giocare in singolo, si è divertito fino alla fine. Per me è sempre stato un esempio, ho iniziato ad amare il tennis grazie a lui e sono contento di esserci stato nel momento del suo ritiro".

Che voto daresti alla tua stagione?
"E' complicato dare un voto, ma quando sono stato a posto fisicamente ho sempre giocato bene. Gli infortuni fanno parte del percorso, poi ho avuto anche un po' di sfortuna col Covid a Wimbledon. E' stata una stagione da otto, non è stata perfetta ma i risultati sono arrivati. Obiettivo? Fiorentina tra le prime cinque, io uguale".