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Stadio, insoddisfazione e progetti. Cardinale traccia la strada per il futuro del Milan

Stadio, insoddisfazione e progetti. Cardinale traccia la strada per il futuro del MilanTUTTO mercato WEB
venerdì 1 marzo 2024, 00:53I fatti del giorno
di Lorenzo Di Benedetto

Intervento al Financial Times per Gerry Cardinale, patron del Milan, che ha parlato di tantissimi argomenti, a cominciare dall'insoddisfazione del mancato primo posto in classifica in questa stagione: "Cambiamento non è una brutta parola. Sto facendo affidamento su Zlatan per i suoi consigli e la sua prospettiva. Tutto intorno al Milan ha bisogno di “cambiare”, anche se userei un’altra parola: “evolvere”. Cambiamento è una parola da nero o bianco, come se dovessimo buttare tutto all’aria e ricominciare. Non c’è bisogno. Evolversi è un processo migliore. Guarderemo al personale, abbiamo avuto un sacco di infortuni. Non sono soddisfatto, Zlatan non è soddisfatto, di non essere al primo posto in Serie A. Ma ci arriviamo. Siamo una squadra giovane e nuova che attualmente non sta facendo male. Ma non fare male non vuol dire necessariamente fare bene, giusto? Abbiamo del lavoro da fare”.

Parole poi anche sul nuovo stadio: "Verrà costruito. Abbiamo fatto più progressi in 18 mesi rispetto ai tutti i progressi fatti in generale in Italia in generale per quanto riguarda la costruzione di un nuovo stadio. Sarebbe il secondo “Nuovo stadio” costruito in Italia dopo il 2011, lo Juventus Stadium. Quell’impianto ha 40mila posti, quello per cui stiamo lavorando ne avrà 70 mila. Non stiamo cercando di portare solo uno stadio, ma un campus di intrattenimento multimediale in stile americano a Milano. Milano sarebbe il posto perfetto e sarebbe positivo per non solo per il Milan, ma anche per l’Italia e la Serie A. Voglio creare una società per costruire lo stadio e poi usarla anche per costruire lo stadio di tutte le altre squadre in Serie A. Da una parte ovviamente l’obiettivo è vincere lo Scudetto, dall’altra voglio aiutare la Serie A a colmare il gap con gli altri campionati. Io vorrei vincere ogni anno, sarebbe impossibile, ma è il livello competitivo che crea valore. Se fossero i soliti 3-4 club a vincere ci sarebbe meno valore.

Dobbiamo essere sostenibili, dobbiamo spendere meglio. Quando ho comprato il Milan molti proprietari in America mi hanno chiamato per chiedermi se fossi impazzito, che era impossibile fare business in Italia. Ma invece certo che si può fare business in Italia. Devi solo fare cose diversamente. C’è resistenza al cambiamento, ma quello c’è ovunque quando c’è da cambiare paradigmi. Non ho niente contro San Siro, è un privilegio giocare lì. La questione non è sullo stadio, ma è: possiamo vincere meglio se avessimo un nuovo stadio? La risposta, categoricamente, è sì. Possiamo aggiungere valore alla Serie A facendo da esempio”.

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