Con due mosse quello della Lazio può diventare il miglior mercato dell'era Lotito
Claudio Lotito questa estate non s'è tirato indietro. Per la seconda volta aveva promesso a Maurizio Sarri una squadra molto più simile alla sua idea di calcio e questa volta ha mantenuto le promesse, investendo sul mercato circa 50 milioni di euro. "Abbiamo preso sei calciatori e forse faremo altre cose in entrata", ha detto la scorsa settimana prima dell'arrivo di Matias Vecino, il vice Marcos Antonio che ormai più di un mese fa venne ufficializzato come primo acquisto di una lunga serie. Dopo di lui, Lotito ha risolto il problema difesa con Casale, Gila e soprattutto Romagnoli. Ha preso Luis Maximiano dal Granada e presto - appena lo Spezia troverà il sostituto - ingaggerà anche Ivan Provedel. In attacco, infine, ha messo a segno un colpo affascinante perché Matteo Cancellieri è uno dei giovani più interessanti del calcio italiano. In prospettiva, nemmeno troppo lontana, un perno della nostra Nazionale.
Gli ultimi due acquisti
Definita la questione portiere, Lotito è ora chiamato a completare la rosa con gli ultimi due tasselli chiesti da Sarri. Il primo è un terzino sinistro e più nello specifico Emerson Palmieri: l'allenatore biancoceceleste lo conosce bene, è il giocatore che vuole e Lotito lavora per accontentarlo. Poi ci sarà da inserire in rosa un vice Immobile che, nonostante le prove dell'allenatore, non può essere Cancellieri.
Bloccare Milinkovic-Savic e Luis Alberto. O sostituirli adeguatamente
La Lazio esce così da questa finestra di calciomercato notevolmente rinforzata. Mai Lotito ha investito così tanto per il parco giocatori nel corso della sua gestione ma ora - in questo ultimo malcontato mese di calciomercato - il patron biancoceleste sarà chiamato a resistere alle avances per Milinkovic-Savic e Luis Alberto. O a sostituirli adeguatamente, magari con quello Zielinski che tornerebbe molto volentieri a lavorare con Sarri. Se Lotito riuscirà in queste ultime mosse, porterà a casa la migliore sessione di calciomercato della sua 'carriera' da presidente.