Assist del barbiere, gol del prof. L'Auckland City ci riporta tutti a un calcio più autentico

Nel calcio moderno dominato da miliardi, sponsor e professionismo quasi esasperato, la favola dell’Auckland City è un balsamo per gli amanti dello sport autentico. Un manipolo di calciatori semi-professionisti neozelandesi ha scritto una delle pagine più romantiche della storia pareggiando ieri per 1-1 contro il Boca Juniors nella terza e ultima partita del Gruppo C, dopo aver incassato sedici reti tra Bayern Monaco (ben 10) e Benfica (6).

A firmare il gol storico è stato Christian Grey, che nella vita fa l'insegnante di educazione fisica, mentre l'assist è stato offerto da Jerson Lagos, barbiere a tempo pieno. I giocatori dell’Auckland lavorano la mattina, si allenano la sera e volano per rappresentare il loro Paese nei tornei internazionali. Nessun contratto milionario, nessun jet privato: solo passione, spirito di squadra e una straordinaria dedizione. "Abbiamo preso ferie non pagate per essere qui", hanno assicurato. Eppure, almeno contro gli argentini, hanno mostrato cuore, coraggio e una compattezza da grande squadra.

Il pareggio con il Boca, una delle squadre più importanti del mondo, è già leggenda e ha un alto valore simbolico: il nome dell'Auckland City resterà scolpito nella memoria di chi ama le emozioni, i sacrifici e i sogni che diventano realtà. Anche solo per una sera.