Paul Ince, il primo capitano di colore dell'Inghilterra. Scappato dall'Italia causa razzismo

Paul Ince è stato il primo capitano di colore dell'Inghilterra. La sfida è quella di "avvicinamento" al Mondiale negli Stati Uniti che si giocherà un anno dopo, ma il 9 giugno 1993 al Foxsboro Stadium in Massachusetts ci sono oltre 37 mila spettatori. È un'amichevole, valevole per la US Cup. Paradossalmente l'Inghilterra non giocherà il Mondiale perché non si qualificherà dopo il quarto posto di Italia 90. E un campanello d'allarme arriva proprio da quella partita, perché il 2-0 finale - firmato anche da Alexi Lalas, il difensore centrale riccioluto che poi finirà al Padova - è per gli States, squadra composta da semi professionisti visto che la Major League Soccer era agli albori.

Ince ha vissuto la prima parentesi di sir Alex Ferguson, vincendo i primi trofei dell'epoca del Manchester United. L'Inter lo preleva per 13,5 miliardi di lire, una cifra non indifferente per l'epoca, nel 1995. Un inizio non troppo brillante con Ottavio Bianchi, poi la svolta con l'approdo di Roy Hodgson sulla panchina nerazzurra. Così diventa un pilastro dell'Inter degli anni novanta per due stagioni, prima di essere beccato dal pubblico nell'aprile del 1996. Partita contro la Cremonese e numerosi boo razzisti che sfociarono in un applauso di Ince verso i tifosi avversari. L'arbitro non fu clemente - incredibilmente - con il centrocampista, ammonito.

Ince rimarrà all'Inter fino all'estate del 1997, mal sopportando però quello che era un razzismo strisciante - e neanche troppo - negli stadi italiani. "Ragioni personali", si disse all'epoca. Oggi Paul Ince compie 56 anni.