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Ag. Di Gregorio: "Mai preso in considerazione l'idea di lasciare la Juve, c'è voglia di proseguire"

Ag. Di Gregorio: "Mai preso in considerazione l'idea di lasciare la Juve, c'è voglia di proseguire"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 12:45Serie A
di Andrea Piras

Contattato dai colleghi di TuttoJuve.com, Alberto Belloni, agente di Michele Di Gregorio, ha parlato del suo assistito: "Quando è arrivato alla Juventus, noi sapevamo di entrare in un progetto nuovo e con tanti cambiamenti sia a livello di allenatore e sia a livello di giocatori. Eravamo consapevoli che non si sarebbe partiti subito per vincere, l'obiettivo del club era l'ingresso in Champions ed è stato rispettato. Lui ha dato un supporto importante nell'arco della stagione e man mano è riuscito a prendere sempre più consapevolezza del mondo Juve.

Il primo anno è servito per capire che giocare nella Juve non è come farlo nelle altre squadre. L'aspettativa è altissima, la pressione è altissima e ci sono pochi momenti per rilassarti, anche perché sei sempre nell'occhio del ciclone. E la vita fuori dal campo è cambiata, ora è il portiere della Juve e non è che adesso può passare inosservato quando va a mangiarsi un gelato. Sono tutte cose che sono state vissute quest'anno e questo servirà per far meglio la prossima stagione. L'obiettivo sarà di contribuire nel far tornare grande il club, la base c'è e la qualità anche. Si tratta solo di amalgamare la squadra e di dare tempo ai giovanissimi di poter esprimere il proprio potenziale.

Non abbiamo mai preso in considerazione nulla, l'anno scorso è stato firmato un contratto di cinque anni con la Juve e c'è grande voglia di proseguire. La sua intenzione non è di andar via, l'obiettivo è di diventare sempre più una figura di riferimento nello spogliatoio. I bianconeri, lo scorso anno, avevano già valutato il tipo di impatto umano che Michele avrebbe avuto in questo club.

Tudor gli ha dato libera scelta sulle valutazioni in fase di possesso, in modo che possa prender lui la decisione di giocar lungo oppure di provare a costruire l'azione dal basso. Ma senza prendersi dei rischi così esorbitanti. Credo che questa sia una scelta giusta, perché vogliono che il portiere sia un giocatore di movimento e invece bisogna ricordare che è sempre l'ultimo baluardo per proteggere la porta. Se sbaglia lui, prendi gol. Riuscire a non rischiare la giocata in tante circostanze, a mio avviso, è meglio per lui.

La Nazionale? Per un portiere è sempre un discorso particolare, ne gioca uno e ne convocano tre. Il gruppo è ormai quasi sempre quello da un po' di tempo, c'è consapevolezza che Michele sia all'altezza della Nazionale ed è a disposizione per la chiamata, ma se non arriva ti metti il cuore in pace e ti dedichi al club che porta via sempre tante energie. Entrare nel mondo Juve significa esser chiamato sempre in causa in qualsiasi momento".

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