Alla Philip Morris da capo di Agnelli. Poi in Ferrari, da zero tituli: Juve, chi è Arrivabene

Maurizio Arrivabene alla guida dell'area football della Juventus. La scelta del club bianconero è ormai ufficiale. Classe ’57, il dirigente bresciano ha lunghi trascorsi con la famiglia Agnelli-Elkann, non arriva dal calcio come sarebbe stato nel caso di Giovanni Carnevali, ma conosce benissimo il mondo dello sport per essere stato direttore della Scuderia Ferrari dal 24 novembre 2014 al 7 gennaio 2019. Fa già parte della Juve dal 2012 come consigliere di amministrazione bianconera, da oggi appunto con deleghe all'area football.
Vicino a Marchionne, ha lavorato con Agnelli. Considerato vicinissimo a Sergio Marchionne, che lo scelse per guidare la Ferrari in F1, Arrivabene “nasce” dal mondo della comunicazione e del marketing. Proprio in questo settore, ai comuni tempi della Philip Morris, ha conosciuto Andrea Agnelli, con il quale i rapporti sono ottimi, come del resto quelli con John Elkann. Di Agnelli, Arrivabene è stato a tutti gli effetti anche il capo. Entrato nel 1997 in Philip Morris Europa, con la funzione di Manager Event Marketing, ne è diventato poi Director ed in seguito, per Philip Morris International, Vice President.
Sempre per Philip Morris International è stato 2007 la posizione di Vice President Marlboro Global Communication and Promotions e dal 2011 il ruolo di Vice President Consumers Channel Strategy and Event Marketing. Nello stesso periodo, nella specifico dal 2001 al 2004, per la multinazionale del tabacco lavorava proprio Agnelli, occupandosi prima di marketing e sponsorizzazioni e successivamente della comunicazione esterna istituzionale.
I risultati in Ferrari. Non un dirigente nuovo al mondo dello sport, si diceva. Ma come è andata la gestione di Arrivabene nella più importante scuderia italiana e probabilmente mondiale? Ambiziosa e nel complesso positiva, ma da zero tituli: in quattro anni, tre secondi e un terzo posto nel mondiale costruttori. Sono le stagioni di Vettel (due secondi posti nel mondiale pilota) e Raikkonen (miglior risultato il terzo posto nel 2018): una gestione che divide l’opinione degli appassionati, tra chi ricorda i fasti precedenti del cavallino rampante (che comunque non ha vinto un titolo piloti neanche sotto il predecessore, Domenicali) e chi fa notare che dopo l’addio di Arrivabene (con la scelta di puntare su Binotto) i risultati sono stati finora ancora più deludenti.
