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Cinque cose che non esistevano l’ultima volta che il Milan ha giocato in Champions

Cinque cose che non esistevano l’ultima volta che il Milan ha giocato in ChampionsTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 15 settembre 2021, 12:30Serie A
di Ivan Cardia
fonte Inviato a Liverpool

11 Marzo 2014, il Milan perde 4-1 in casa dell’Atletico Madrid. In panchina c’è Clarence Seedorf, è l’ultima gara dei rossoneri in Champions League. 15 settembre 2021, oggi: il Milan torna nella competizione che spesso e volentieri è stata il suo giardino di casa. L’allenatore è Stefano Pioli, nel frattempo sono trascorsi sette anni. Un tempo non lunghissimo in assoluto, ma considerevole se si pensa che si sta parlando del Milan; che, da quando la Champions ha questo nome e questo formato, l’assenza più prolungata dei rossoneri era durata al massimo due stagioni (ora sono otto); e che il mondo nel frattempo è cambiato. Magari non tantissimo, ma comunque abbastanza. Non sempre in meglio.

Il Covid - La prima differenza, la più ovvia, la più vicina nel tempo, quella di cui più volentieri avremmo fatto a meno. Ma anche quella che più di tutte ha avuto un impatto sulle nostre vite, almeno di recente, almeno finché non recupereremo una piena normalità. La prima segnalazione, a livello mondiale, è avvenuta il 31 dicembre 2019, anche se c’è il fondato sospetto che il virus circolasse già almeno dall’inizio di quel mese.

L’Apple Watch - E in generale gli smartwatch, il cui boom è seguito al lancio del modello della casa di Cupertino. Datato, per la cronaca, 9 settembre 2014, mentre le vendite sono iniziate nella primavera del 2015. Per allontanare ogni sospetto di pubblicità occulta, il 2014 è, inoltre, anche l’anno di lancio di Android Wear, il principale concorrente del sistema operativo di Apple, insieme al quale ha contribuito a lanciare la moda a livello planetario.

TikTok - È il social network del momento, soprattutto per la generazione Z, ma ha adepti anche fra i millennials e nelle generazioni precedenti. Nato in Cina allo scopo di veicolare brevi video educativi (oggi possiamo dirlo: non è andata sempre così), è stato lanciato col nome di musical.ly nel 2014, ma la prima versione di TikTok come lo conosciamo oggi è datata 2016. Attualmente vanta 1 miliardo di utenti attivi giornalmente.

La musica trap - In Italia, almeno. Se le origini di questo particolare sottogenere dell’hip-hop affondano a inizio anni 2000, è soltanto dal secondo decennio che è iniziata a crescere a livello planetario. Fino al 2014, però, nel nostro Paese è praticamente sconosciuta, se non come fenomeno prettamente di nicchia. Con l’esplosione di Sfera Ebbasta e della Dark Polo Gang, avvenute proprio nell’anno in cui il Milan salutava la Champions, il fenomeno inizia a prendere piede anche nel nostro Paese.

Alexa - Torniamo a qualcosa di facilmente identificabile nella sua genesi. L’assistente personale intelligente di Amazon viene lanciato nel novembre 2014. Segue in realtà di due anni l’arrivo di Siri, ma rispetto all’IA di Apple ha avuto un impatto decisamente maggiore sulle abitudini quotidiane dei propri utenti, anche perché l’azienda di Jeff Bezos ne ha subito slegato l’utilizzo dal telefono cellulare, facendone soprattutto un punto di riferimento in casa.

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