Cinquini: "Beltran non è né carne né pesce. Zenit? Io gli direi di andare"


Oreste Cinquini, dirigente di lungo corso, è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola, parlando così di Lucas Beltran, attaccante finito nel mirino dello Zenit San Pietroburgo, club nel quale ha lavorato in passato: "È una grande società. Ha un impianto importante, uno stadio fantastico e modernissimo oltre che un centro sportivo molto efficente. C'è tutto, però non so se Beltran, dopo aver rifiutato il Flamengo e il Brasile, in questo momento storico possa decidere di andare in Russia. Ci sono molti giocatori che preferiscono non andare anche se a mio parere sbagliano perché troverebbero molta organizzazione e rispetto con gli stadi sempre pieni. Vediamo se Beltran dirà di sì. Se dovessi dare un consiglio a Beltran gli direi di andare perché credo che possa avere anche una gratificazione economica importante. Credo che non perderebbe niente da un punto di vista professionale anche se il campionato è di un livello inferiore rispetto alla Serie A, visto anche che non fanno le coppe europee. Però c'è molta organizzazione, c'è molta euforia e tantissimi tifosi che sono molto calorosi. San Pietroburgo è stupenda, ma alla fine è Beltran che deve decidersi. Da quello che so cercano un centravanti e lui era arrivato a Firenze proprio come una punta. Poi si è rivelato più una seconda punta, ha una buona tecnica, chiaramente però le aspettative che avevamo in chiave viola nei suoi confronti sono state abbastanza disattese".
Serie A scettica nei confronti di Beltran, secondo lei per quale motivo?
"Non ha mai inciso. Ha avuto solo un breve periodo di buon rendimento prima di cadere nell'anonimato. Non è né carne, né pesce, non è una prima punta, è molto ibrido e poi caratterialmente non mi sembra un combattente, la famosa garra mi pare che non ce l'abbia. Purtroppo la Fiorentina ha investito molto credendo di aver preso un terminale offensivo, poi però ci si è resi conto che non era una punta d'area di rigore. Si vedeva anche fisicamente questo. Io non so che tipo di contratto abbia fatto ma penso che abbia ancora un ammortamento importante e il problema della Fiorentina è fare i conti con il fair play finanziario. La Fiorentina deve liberarsi di alcuni giocatori, sia per liberarsi di quelli scontenti che portano un clima non positivo sia per una questione economica. La Fiorentina ne ha molti di esuberi, giocatori di una certa levatura che guadagnano da club importante. È difficile mandarli in società come l'Udinese giusto per fare un esempio, oppure al Genoa. Andrebbero a sballare gli equilibri degli spogliatoi. O la Fiorentina abbassa le proprie pretese, contribuendo anche agli ingaggi dei giocatori in partenza, oppure rischia di arrivare in fondo con troppi esuberi. Sono tutti giocatori che non hanno disputato campionati all'altezza nelle ultime stagioni".
Di che tipo di attaccante ha bisogno la Fiorentina?
"Se Kean è Kean e torna come quello dello scorso anno, spazio ce n'è poco anche se ci sono tre competizioni da giocare. Però io credo che la Fiorentina debba prendere un giocatore giovane e molto duttile. Visto che Pioli vuole giocare con due sottopunte dietro Kean, che richiede un centrocampo solido composto da giocatori validi come lo è Sohm, abbia bisogno però anche di una punta giovane che possa giocare sia come riferimento che come seconda punta. Un giocatore di spessore che grazie all'intelligenza di Pioli, potrebbe essere schierato anche al posto di Kean stesso. Il problema maggiore comunque resta quello di cedere".
