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Coppa d'Africa al via, Said: "L'Egitto ha aspettato troppo. Salah e non solo"

Coppa d'Africa al via, Said: "L'Egitto ha aspettato troppo. Salah e non solo"TUTTO mercato WEB
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Gaetano Mocciaro
Oggi alle 18:45Serie A
Gaetano Mocciaro

Coppa d'Africa al via e l'Egitto come sempre è fra le favorite. Del resto parla la storia con le sue 7 vittorie, di cui 3 consecutive (2006, 2008 e 2010). Fra i protagonisti di quel periodo Hany Said, 78 presenze con la selezione. E vecchia conoscenza del calcio italiano per aver vestito le maglie di Bari, Messina, Fiorentina e Pistoiese. Oggi direttore sportivo del Pyramids, squadra campione d'Africa in carica, Said ci dice la sua sui Faraoni. Ecco le sue parole:

"Mi aspetto che l'Egitto vinca la Coppa d'Africa anche perché l'attesa inizia a essere troppa. L'ultima gioia è del 2010, c'ero anch'io. E per noi egiziani aspettare così tanto non va bene. E penso che questa squadra abbia le qualità per arrivare fino in fondo".

Grande attesa inevitabilmente per Salah, dopo i fatti di Liverpool
"Penso che abbia sbagliato il momento per parlare di questo, ma siamo umani e sbagliamo tutti. Detto questo è un giocatore che ha fatto tanto per il Liverpool".

Che futuro ti aspetti da lui?
"Penso che molto probabilmente andrà via".

Prima c'è una Coppa d'Africa da giocare. Salah è fra i pochi a militare in Europa. In questo l'Egitto è particolare rispetto alle altre nazionali, perché riesce a mantenere i suoi giocatori nel proprio campionato
"Nel 2006, 2008 e 2010 abbiamo vinto con una rosa composta quasi esclusivamente di giocatori che militavano in Egitto, quindi non è un problema. Il fatto che in pochi escano dal Paese è dato dal fatto che l'Egitto in termini di stipendi paga bene, pertanto per un egiziano non è necessario andare all'estero quando sta bene a casa e ha delle gratificazioni economiche già nel suo Paese. Quello egiziano è il campionato più competitivo d'Africa, sicuramente quello che paga meglio".

Tolti i nomi noti come Salah e Marmoush, chi potrebbe farsi notare dal pubblico europeo?
"Faccio due nomi e dico Emam Ashour, centrocampista classe 1998 dell'ìAl-Ahly. È reduce da un infortunio e se si mostra recuperato è un gran bel giocatore. E poi dico Ibrahim Adel dell'Al Jazira, squadra di Abu Dhabi. Era al Pyramids l'anno scorso e aveva avuto un'offerta dal Getafe, in Spagna. Ma l'offerta pervenuta al club non era sufficiente".

Il ct è egiziano, Hossam Hassan. Una scelta in controtendenza, considerando i tanti selezionatori stranieri
"In genreale preferisco l'allenatore straniero, perché per lui Zamalek o Al Ahly cambia nulla, non ti guarda in faccia e sceglie quello che vede. Se devi puntare su un ct egiziano deve avere un carattere forte e Hossam Hassan ce l'ha".

Chi può contendere il titolo all'Egitto?
"Certamente il Marocco, che gioca in casa e ha fatto un grande Mondiale. È naturale considerarlo fra i favoriti. Buona squadra anche l'Algeria e occhio alla Tunisia".

A giugno ci saranno i Mondiali: l'Egitto è inserito in un gruppo con Belgio, Iran e Nuova Zelanda
"Penso che possiamo superare il girone e sarebbe qualcosa di grandioso perché siamo sempre usciti subito. Certo, dopo quello che ha fatto il Marocco nel 2022 anche noi egiziani abbiamo la speranza di poterlo emulare".

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