Evander perla del Midtjylland: "Pronto per un grande campionato. Come la Serie A"

Evander è la gemma brasiliana dei danesi del Midtjylland e dopo tre stagioni e mezzo in Danimarca è pronto per il grande salto. Come hanno fatto in precedenza Jens Cajuste e Frank Onyeka. "L'Italia è uno dei grandi cinque campionati d'Europa, perché no?". Il 23enne di Rio de Janeiro parla in esclusiva a Tuttomercatoweb della possibilità, forte, di vederlo in Serie A nella prossima stagione. E lo fa in un'intervista dove racconta il suo splendido momento di forma, da giocatore assolutamente centrale nel progetto tattico e tecnico di Bo Hehriksen. "Sta andando bene: oltre a un alto minutaggio, ho fatto 13 reti in questa stagione. E a livello di squadra, che è la cosa più importante, stiamo facendo bene. In Europa League non abbiamo superato il girone perdendo solo una gara, in Conference perdendo ai rigori ma il percorso è stato positivo. In campionato siamo a soli sei punti dalla vetta, sta andando bene".
Lei è sempre più centrale nel progetto del club
"Lo sento, è vero, è stato così per tutta la stagione. Diciamo che insieme ad altri tre-quattro ragazzi, formiamo l'asse portante della formazione".
E' pronto al grande salto?
"Vedremo. Vedremo quel che succederà, è chiaro che aspiri a un altro livello. Qui tutto sta andando alla grande e sono grato al Midtjylland per questi tre anni e mezzo, importanti e fondamentali. Ma sono pronto per uno dei cinque grandi campionati d'Europa. Tutto potrà succedere. Qui sono felice, sono contento, il club è cresciuto tanto.

Se succederà, vorrà dire che il club sarà felice per me".
Dal Vasco da Gama al Midtjylland. Converrà che non è stata una scelta consueta.
"All'inizio, quando ho ricevuto l'offerta, ero dubbioso. Naturale, no? Il club l'avevo conosciuto perché aveva giocato in Europa contro il Manchester United, sapevo di arrivare in un club con dimensione europea, che lottava per qualcosa di bello. Però è chiaro, sono stato il primo brasiliano qui ed è stato difficile: lingua, meteo, cibo molto differente. All'inizio è stata dura, poi mi sono abituato, poi è andata meglio e sempre meglio col passare del tempo. E sono cresciuto come uomo e giocatore. Ho imparato tanto qui".
Mediano, regista, interno, trequartista. Chi è Evander?
"E' difficile da dire il ruolo 'esatto': posso giocare in più posizioni. Ho iniziato da numero 10 nell'accademia del Vasco, poi anche da numero 8. Poi da numero 6, poi mi sono consolidato in questa posizione al centro nevralgico del gioco ed è sempre andata meglio. Devo essere parte della squadra in entrambe le fasi. Il mio modello? All'inizio era Ronaldinho Gaucho, un idolo, poi diciamo che ho provato a prendere il meglio da molti".
A bruciapelo: le piacerebbe in Italia?
"Sono conscio che in Italia ci siano squadre importanti, è tra le grandi leghe, dunque perché no?"