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Semplici: "Non sono un integralista. Gli schemi li fanno i giocatori"

ESCLUSIVA TMW - Semplici: "Non sono un integralista. Gli schemi li fanno i giocatori"TUTTO mercato WEB
giovedì 21 luglio 2022, 12:08Serie A
di Marco Conterio

La Juventus di Paul Pogba e Di Maria. L'Inter di Lukaku. La Roma di Dybala. Tutte a rincorrere il Milan campione d'Italia. E poi le tattiche, il calcio italiano, gli schemi, perché "non sono un integralista dei moduli". C'è modo di parlare di tutto con Leonardo Semplici, allenatore del miracolo SPAL e di un'importante stagione col Cagliari. Di gavetta, la sua, ma anche di filosofie e giocatori che vanno e che vengono. Una lunga intervista per Tuttomercatoweb.com che parte da una fotografia del nostro campionato.

Tanti grandi nomi che tornano e arrivano. Siamo tornati?
"Me lo auguro. Il campionato nei tempi recenti aveva perso appeal, l'arrivo di questi campioni ci colloca in una posizione certamente diversa. Il valore cresce, è più alto e sono tutti giocatori presi dalle grandi in prospettiva competizioni europee".
Come Pogba e Di Maria alla Juventus.
"Ha inserito giocatori con esperienza e valore per la Champions. Servirà un percorso ma tutte le prime, comprese Inter e Milan, stanno cercando e prendendo giocatori da Europa".
Chi non l'ha mai giocata è Bremer
"Un anno straordinario e poi Juric l'ha esaltato. Giocatore di grande livello, un bellissimo acquisto per la Juventus per sostituire Chiellini e De Ligt".
Già, De Ligt. Che bilancio fa della sua storia alla Juventus?
"Si intravedevano sempre di più le sue potenzialità dimostrate all'Ajax. Ha scelto il Bayern Monaco, dispiace, ma è comprensibile. In Baviera va in una squadra favoritissima per il campionato e che giocherà la Champions per vincere".
Dybala, scaricato dalla Juventus, ha scelto la Roma
"E' nella piazza ideale, insieme possono funzionare benissimo. E poi c'è Mourinho, ha riportato l'Europa nella Capitale ed è stata una vittoria sia per il calcio italiano che chiaramente per un club così importante".
Con Dybala, che Roma sarà?
"Credo che lo scorso anno abbia fatto anche qualcosa in meno in campionato rispetto alle sue potenzialità ma a Mourinho serviva tempo per conoscere la piazza, l'ambiente, e per far sua la squadra. E' un grandissimo allenatore e con Dybala potrà puntare certamente in alto".
Da chi ha lasciato la Juventus a chi è nel mirino bianconero. Arnautovic come vice Vlahovic
"Un giocatore forte, fortissimo. Il Bologna dovrebbe far di tutto per tenerlo e le ambizioni della società sono importanti e non ho dubbi che ci proverà. E' stato inserito poi un direttore come Giovanni Sartori che considero un vero e proprio maestro del mestiere; questo dimostra la volontà di Saputo e del club per presente e futuro".
Saputo che ha un club in MLS, la Lega dove è sbarcato Federico Bernardeschi, a Toronto. Lei ho la allenato a Firenze, in Primavera
"Mi spiace perché l'avrei preferito protagonista in una squadra importante. Voleva cambiare stile di vita, è in una realtà diversa, gli auguro solo il meglio".
E' un'occasione persa per Bernardeschi o per le squadre italiane?
"E' una scelta. E nelle scelte personali è difficile trovare il bene, il male, il giusto, lo sbagliato. E' difficile giudicarle".

Prima parlavamo del suo presente. Inizia fuori: le dispiace?
"Molto, non lo nego. Anche perché il percorso che ho fatto, il percorso che ho fatto a Cagliari e non ultima la salvezza straordinaria, è stato importante. Volevo ripartire per costruire insieme alla proprietà e alla dirigenza di un club un progetto forte, portando la mentalità propria mia e del mio staff".
E' pronto a subentrare?
"Nel calcio bisogna essere sempre pronti a tutto. In diciotto anni il calcio evolve, anche tatticamente".
Lei che è un fautore della difesa a tre...
"Alt. Voglio chiarire una cosa: non sono un integralista. Quando sono arrivato in A ero col 3-5-2 ma giocavo prima con la difesa a 4".
Dietrofront: Semplici non è un integralista dei moduli
"Affatto, e ci tengo a chiarirlo. Un allenatore deve guardare le caratteristiche dei propri giocatori e adattarsi a loro. Da lì ripartire per schierarli in campo. Dipende tutto dalle loro caratteristiche, non è una conditio sine qua non per me la difesa a tre, a quattro, e via dicendo".

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