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Ursino: "Metodo Gasp e i suoi allievi. Scouting e organizzazione, il calcio è cambiato"

ESCLUSIVA TMW - Ursino: "Metodo Gasp e i suoi allievi. Scouting e organizzazione, il calcio è cambiato"
© foto di Federico De Luca
giovedì 16 febbraio 2023, 10:00Serie A
di Luca Cilli

Quella di Giuseppe Ursino è una bellissima storia sportiva. Fatta di passione per il proprio lavoro, sconfinata competenza ed un legame unico con un club, il Crotone, che per 27 anni consecutivi (dal 1995 al 2022) è stato uno dei laboratori calcistici più belli ed innovativi d’Italia. Un modello da seguire e da imitare, diventato tale anche grazie alle intuizioni ed alle genialità del suo direttore sportivo. Con Ursino il Crotone ha scalato tutte le categorie: dalla Serie D fino alla storica promozione in Serie A nel 2016. Il tutto senza spese folli ma affidandosi solamente all’intuito ed alla ricerca dei giovani migliori, quei potenziali campioni che in provincia avrebbero potuto trovare l’ambiente giusto per affermarsi. Ed a Crotone di calciatori alla prima esperienza nei professionisti che successivamente si sono consacrati ad alti livelli Ursino ne ha portati tanti. La lista è lunga e variegata: da Bernarderschi a Florenzi, da Pellè ad Ogbonna, passando per Mirante, Nocerino, e Nicola Sansone. L’ultimo gioiello scovato è stato Junior Messias, acquistato dal Gozzano e rivenduto qualche anno più tardi al Milan. Non solo calciatori ma anche allenatori, perché Ursino ne ha lanciati anche alcuni fra quelli più in voga del momento. Il metodo Gasperini, ora marchio di fabbrica della sua Atalanta, è stato sperimentato con successo proprio a Crotone agli inizi del 2000. E sempre sotto la sua gestione, una volta terminata la carriera da calciatore, si è affermato anche Ivan Juric ora al Torino. Il nuovo che avanza è Raffaele Palladino. Nel Crotone che conquistò la promozione in A era il leader di quella squadra guidata in panchina proprio da Juric. Adesso è l’allenatore rivelazione del campionato. Con il suo arrivo infatti il Monza ha un cammino da Europa piuttosto che da salvezza. Ed il racconto della fantastica carriera nel mondo del calcio di Giuseppe Ursino, in esclusiva a Tutto Mercato Web, parte proprio da qui.

Ursino, che effetto le fa vedere Raffaelle Palladino in panchina nelle vesti di allenatore? E si aspettava che potesse fare sin da subito molto bene con il Monza preso da subentrante dopo l’esperienza vissuta con la Primavera del club?

“Per prima cosa mi preme parlare della persona che ho avuto la fortuna di conoscere, è stato un mio calciatore quando con Juric in panchina vincemmo con il Crotone il campionato di B. Raffaele Palladino è un ragazzo molto serio ed educato. Era facile accorgersi che sarebbe potuto diventare allenatore perché lo era già in campo, da giocatore. Non pensavo che da subentrante potesse fare così bene, ma che un giorno sarebbe potuto diventare allenatore quello si. Ha avuto dei maestri eccezionali come Gasperini e Juric. La sua squadra gioca molto bene, è aggressiva e veloce. Proprio come giocano l’Atalanta ed il Torino. Un ragazzo splendido Palladino, si vede che si è fatto voler bene e mi fa molto piacere per lui. Sono stati bravi Galliani e Berlusconi che hanno individuato in lui delle ottime doti. Per Palladino Monza è una grande esperienza dove ha potuto fare bene anche grazie al precedente lavoro di Stroppa, un altro allenatore molto bravo, che aveva già dato una impronta sul giocare con una difesa a tre. Poi Palladino ha avuto il merito di trasformare la squadra con il suo tocco e con le sue idee”.

Perché nel nostro campionato continua a funzionare molto bene il metodo Gasperini? Qual è il segreto?

“Per me Gasperini è un allenatore eccezionale da grandissima squadra. E’ bravissimo sia negli allenamenti che propone, sempre ad altissima velocità ed intensità. Ma l’altra sua grande bravura risiede nella capacità di stravolgere la squadra dalla panchina, sa leggere le partite ed è in grado anche di inventarsi dei ruoli nuovi. Basta guardare cosa sta facendo Holjund adesso, ma tanti gol ad esempio li fece anche Jeda nel Crotone quando Gasperini era allenatore e lo inventò centravanti. Con lui i giocatori danno tutto, perché sanno che successivamente in campo c’è grande soddisfazione nel mettere in pratica ciò che viene chiesto ed è un qualcosa di importante anche per le loro carriere. Non è un caso che anche quest’anno nonostante l’Atalanta abbia deciso di ringiovanire sta ottenendo dei grandissimi risultati”.

A proposito di Gasperini: stanno facendo bene tutti i suoi allievi. Da Palladino a Juric, passando per Bocchetti al Verona. E’ solamente una casualità o c’è dell’altro?

“Non è casuale. Sono persone molto intelligenti che hanno assimilato tutto il lavoro fatto in precedenza con Gasperini e stanno ottenendo dei risultati straordinari. I loro giocatori anche se devono sopportare allenamenti duri sono sempre attenti nel fare ciò che gli viene chiesto. Il calcio di oggi per me è questo: se non hai velocità ed aggressività non vai da nessuna parte. L’allenatore del Milan Pioli, ad esempio, cosa ha fatto in un momento per loro di difficoltà? E’ passato a giocare con la difesa a tre, cercando di essere più aggressivi. Questa è la grande bravura di Gasperini, il primo maestro per Juric, Palladino e Bocchetti. Che lo hanno preso ad esempio ma chiaramente hanno avuto i loro meriti nel metterci del loro”.

Ivan Juric con il Torino sta ottenendo buoni risultati. E’ pronto per il salto in un top club? Perché a volte si dice che il suo carattere non possa sposarsi con la filosofia di una società di questo livello?

“Prima di dare dei giudizi credo che bisogna sempre mettere la persona alla prova. Per me uno che allena il Torino, prendendolo dalla zona retrocessione e portandolo a ridosso della zona Europa può allenare ovunque. Juric è una persona eccezionale, che ci tiene alla squadra, alla società ed ai suoi giocatori. Poi sul campo deve fare quello che dice lui. Altre storie non contano. Stessa cosa Gasperini, non scherziamo. Un altro che arriverà ad alti livelli è Palladino, perché oltre ad essere bravo ha classe nello stare in panchina e questa cosa ad alcuni presidenti piace”.

Lei ha sempre puntato sui giovani di talento. Le sue intuizioni sono storia. Il Milan sta seguendo la stessa strada. Quest’anno ha avuto delle difficoltà, ma la direzione è giusta? Le piace come stanno lavorando Maldini e Massara, non soltanto per il presente ma anche per il futuro?

“Certamente. Però per arrivare ad ottenere determinati risultati e raggiungere il livello di alcune delle più grandi squadre europee, come ad esempio Bayern Monaco o Manchester City, c’è bisogno di investire ancora di più sui calciatori giovani ma allo stesso importanti. Ma la politica del club è quella giusta. Il calcio è cambiato, quello moderno è fatto di organizzazione e scouting per scovare i giovani bravi. Come sta facendo Tony D’Amico con l’Atalanta. Come ha fatto il Napoli, con un grande direttore sportivo come Cristiano Giuntoli e dai tanti osservatori importanti che lavorano insieme a lui. Il Milan ha investito su De Ketelaere, un ottimo giocatore che va aspettato perché è difficile giocare in quel club in uno stadio imponente come San Siro. Si vede che è timido in campo, anche contro il Tottenham ha avuto una buona chance e se avesse avuto più sicurezza avrebbe anche potuto fare gol”.

Di chi sono i meriti principali della grande stagione che sta disputando il Napoli? Quello di Giuntoli è stato un capolavoro?

“Il merito è di tutti, principalmente della società. Poi c’è stata la mano del direttore Giuntoli e di Luciano Spalletti, allenatore che conosco da una vita. E’ molto bravo e si sta togliendo le soddisfazioni che merita. Giuntoli è una persona educata e molto preparata, conosco bene il suo modo di lavorare. Si è sempre organizzato in maniera perfetta, ha dei bravissimi collaboratori ed è giusto che adesso stia ottenendo questi risultati eccezionali. La società è stata sicuramente determinante e vedere il Napoli è uno spettacolo. Non mi perdo una partita. C’è un giocatore che ha fatto passi avanti incredibili: Di Lorenzo. A livello europeo dal punto di vista tattico c’è ne sono pochi come lui in quel ruolo. Spalletti fa girare gli altri calciatori, Di Lorenzo è l’unico che gioca sempre. Questo è molto importante”.

Come giudica la lotta per la salvezza? Sampdoria e Cremonese hanno ancora chance oppure sono tagliate fuori? Il Verona può continuare il suo rilancio?

“Sampdoria e Cremonese hanno pochissimi punti. Nel calcio può succedere di tutto, basti pensare alla salvezza che abbiamo conquistato con il Crotone nel nostro primo anno di Serie A. E’ giusto quindi che ci proveranno ma è difficile. Bisogna fare qualcosa di fuori dal normale. Il Verona è una squadra che adesso si trova in una condizione psico-fisica eccezionale. E’ una formazione molto pericoloso per Spezia e Salernitana che devono stare attente”.

A proposito di Salernitana: si aspettava il nuovo esonero di Davide Nicola, l’allenatore che conquistò la storica salvezza in A proprio con il suo Crotone?

“Per Nicola mi dispiace molto. Però non so cosa è successo all’interno della squadra. Inutile parlare senza sapere, facendo i maestri. Se hanno deciso così vuol dire che non c’erano altre possibilità. Però mi dispiace molto per lui”.

Da direttore sportivo esperto, quali sono i giovani che l’hanno maggiormente impressionata?

“Ho visto tanti ragazzi giovani che stanno facendo molto bene. Ad esempio il difensore del Torino Alessandro Buongiorno che con Ivan Juric è migliorato tantissimo. Ed un altro calciatore interessante è Emil Holm dello Spezia”.

Ursino, in A ed in B ci sono due dirigenti della “vecchia scuola”, per così dire, che stanno facendo grandi cose con Lecce e Frosinone. Cioè Corvino e Angelozzi. Vince l’esperienza?

“Pantaleo Corvino e Guido Angelozzi sono due grandissimi intenditori di calcio, sanno costruire le squadre come pochi. Il Frosinone di Angelozzi è una squadra perfetta, una formazione fortissima fra giovani e meno giovani. Per me sono già in Serie A, inutile dire altro. Stanno facendo la stessa trafila che facemmo a Crotone quando vincemmo il campionato con Juric in panchina. A Lecce Pantaleo Corvino è difficile cha sbaglia qualcosa, ed infatti anche li ci sono dei giovani fortissimi come Hjulmand. Ed anche Strefezza sta dimostrando grandi qualità. Ma ce ne sono tanti altri potenzialmente da top club”.

Ursino che programmi ha per il futuro, è pronto per tornare?

“Io guardo, mi aggiorno e vedo sempre tutte le partite. Se dovesse esserci una buona occasione la prenderò in considerazione, altrimenti va bene così. Vediamo a fine stagione. Qualcosa già quest’anno c’è stato, ma è giusto riposarsi un pò dopo i 27 anni bellissimi ed intensi vissuti con il Crotone”.

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