Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
TMW

Gianluca Rocchi manda un messaggio ai campioni della A: basta esagerazioni

Gianluca Rocchi manda un messaggio ai campioni della A: basta esagerazioniTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Ivan Cardia
Oggi alle 18:15Serie A
Ivan Cardia

Oltre due ore di confronto sulle questioni arbitrali e, soprattutto di VAR. All’iliad Ibc di Lissone, è andato in scena un incontro tra il designatore arbitrale Gianluca Rocchi e i media, a cui ha potuto partecipare anche TMW. Nel confronto, Rocchi ha ricordato alcuni dati, il classico grande quadro che spesso sfugge: uno dei primi obiettivi della sua gestione, per esempio, è stata la riduzione dell’organico. Da 52 fischietti nel 2021/2022 si è passati ai 42 attuali: non una scelta in economia, ma al contrario volta ad aumentare la frequenza di uscita degli arbitri, e quindi a far fare loro più esperienza nel complesso.

Al contrario, è invece pesantemente aumentato l’organico dei Video Match Officials, cioè VAR e AVAR: da quattro, in quattro anni, si è passati a 25, con tanti nuovi ingressi. Tra le sfide, anche l’abbassamento dell’età media degli internazionali: l’Italia è passata da 41,7 a 38,3 anni, ma ha ancora tanto da fare nel contesto europeo. Come pure per lavorare sul numero di falli: oggi la Serie A viaggia a una media di 25,44 a partita. È la più alta dei campionati big five (la Premier è a poco più di 21), ma il problema fondamentale è la totale disomogeneità fra partite: lo stesso arbitro, Zufferli, ha fischiato nel primo tempo di Cagliari-Roma la stessa quantità di falli dell’intero derby di Torino.

Quanto al VAR, la percezione spesso inganna: in Serie A, per esempio, si usa molto meno che in Champions League (una OFR ogni 3,5 partite contro una ogni 2,8, all'incirca), e con dati molto lontani dalla Premier inglese (una OFR ogni 6,5 partite in media). Il grande tema di discussione resta il protocollo, che prossimamente potrebbe vedere novità, che è bene chiarire non dipendono dall’AIA ma dall’IFAB. Tra le novità possibili, la previsione del VAR per il secondo giallo. Mentre Rocchi, come molti arbitri italiani, guarda con favore a una novità già introdotta dalla FIFA: i due minuti fuori dal campo in caso di intervento sanitario, che dovrebbero scoraggiare sceneggiate e simulazioni di interventi dalle conseguenze ben superiori rispetto a quanto effettivamente verificatosi.

È proprio contro questi atteggiamenti - e le correlate esagerazioni, senza additare nessuno sono diventate virali le scene di Saelemaekers che si contorce a terra per il dolore dopo un pestone -, che l’AIA vuole lavorare, pur con pochissimi strumenti a disposizione. Ammonire chi riceve un colpo allo stomaco e lo simula al viso è possibile, ma molto complicato. Chi inganna l’arbitro, però, non aiuta il gioco: l’allungamento e il nervosismo delle partite allontana anche i tifosi.

Quanto al protocollo VAR, la vera difficoltà restano i falli di mano. Rocchi ha ribadito due cose. La prima: serve una linea chiara, a costo di prendere decisioni controintuitive. E il rispetto di regolamento e protocollo è fondamentale, anche nei casi in cui non sembrano seguire lo spirito del gioco. La coerenza, però, paga. L’altro aspetto fondamentale, proprio relativo al gioco del calcio, è seguire la dinamica delle azioni: un braccio largo può essere punibile come no, ma il VAR non deve fare moviola.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Pronostici
Calcio femminile