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Il Napoli non sfonda il muro dell'Hellas: l'1-1 del Maradona fa contento il Milan

Il Napoli non sfonda il muro dell'Hellas: l'1-1 del Maradona fa contento il MilanTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 7 novembre 2021, 19:59Serie A
di Luca Chiarini

È a rischio la leadership del Napoli, che non va oltre il pari al Maradona contro l'Hellas Verona. Di Simeone e Di Lorenzo le reti che hanno fissato il risultato finale sull'1-1: malgrado un secondo tempo in pressione, gli azzurri non sono riusciti a fare breccia nella fase difensiva molto organizzata dei veneti. Sale a quota trentadue punti la squadra di Spalletti: vincendo il derby questa sera, il Milan metterebbe la freccia su Insigne e compagni.

Le scelte
Quelle di Spalletti sono annunciate: senza Koulibaly, fermato dal giudice sportivo, tocca a Juan Jesus comporre il tandem con Rrahmani. La novità più rilevante è il rientro di Victor Osimhen: pienamente ristabilitosi dall'infortunio, il nigeriano è di nuovo il riferimento ultimo della fuoriserie azzurra. Per un titolare che rientra, uno che esce nel Verona: Tudor rinuncia a Lazovic, fermato da un risentimento al retto femorale, e schiera Casale sull'out mancino. Davanti è confermatissimo il Cholito Simeone, che rinnova l'asse con Caprari.

Di Lorenzo risponde al Cholito
Si parte subito forte al Maradona, omaggiato da una maglia speciale del Napoli a un anno dalla sua scomparsa. Lo stadio a lui intitolato è ammutolito al 13' da Simeone, che fa nove in campionato con una spaccata da opportunista su invito di Barak, che s'era liberato con una magia di Mario Rui. Passano cinque minuti e il Napoli rimette tutto in equilibrio: azione insistita dei campani, Fabia Ruiz rifinisce per Di Lorenzo, che buca Montipò con un destro potente da posizione defilata. Quel che resta della prima frazione è un ping pong di occasioni, che raggiunge il climax sul legno colpito da Osimhen in girata. Il Verona trema, ma non capitola, e conserva l'1-1 fino all'intervallo.

Primi cambi per Spalletti
La sensazione che si ha in avvio di ripresa è che qualcosa, nei sottilissimi equilibri della contesa, sia cambiato: la manovra del Napoli è meno diretta e più avvolgente, costringe l'Hellas ad abbassare il baricentro, rinunciando a qualcosa in proiezione offensiva. Il rovescio della medaglia è che anche la squadra di Spalletti punge meno: per un quarto d'ora non succede praticamente nulla, ad esclusione di un piazzato un po' rocambolesco di Insigne che costringe Montipò ad un tuffo in bello stile. Spalletti vuole evitare l'effetto ristagno e getta nella mischia Elmas e Lozano, che rilevano rispettivamente Zielinski e Politano: il Chucky ha subito una chance in contropiede, ma sparacchia alto sull'assistenza di Osimhen.

Barak con il piattone, Ospina c'è
L'Hellas è avviluppato dalle geometrie del Napoli, ma non stacca mai la spina. A ridosso del settantesimo Simeone lavora un gran pallone per l'incursione centrale di Barak, che ha tutto il tempo di aggiustarsi la sfera su mancino e aprire il piattone: una soluzione un po' morbida, che consente ad Ospina di accartocciarsi ed evitare guai. Tudor mette mano allo spartito soltanto al 75': escono Simeone e Barak, gli artefici dell'uno a zero, entrano Lasagna e Bessa. Spalletti si gioca il tutto per tutto, percepisce l'importanza del momento e si gioca anche la carta Mertens. Propositi rinforzati dalla sprovvedutezza di Bessa, che colleziona due gialli in una manciata di minuti e rientra anzitempo negli spogliatoi. Il finale è spezzettato, avvelenato dal nervosismo che monta: l'Hellas conclude addirittura in nove, viene espulso anche Kalinic per un gesto di stizza su Mario Rui. Il Napoli però non sfonda, colpisce un palo su punizione con Mertens e fallisce l'operazione rimonta.

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