Il prossimo CT dovrà sistemare la difesa. Ranieri ha detto no (ma sarebbe stato perfetto)

L'Italia ieri sera al Mapei Stadium contro la Moldova avrebbe meritato di incassare almeno un gol. Lo dicono i diciannove tiri subiti e il salvataggio sulla linea di Dimarco. L'intervento di Coppola e i guantoni di Gianluigi Donnarumma. A Reggio Emilia nell'ultimo atto del poco felice biennio Spalletti anche la nazionale numero 154 del Ranking FIFA ci ha messo in difficoltà e ha concluso la partita con un xG superiore all'uno.
Come è stato possibile ridurci in questo modo? La difesa dell'Italia ormai da troppo tempo è reparto che fa acqua da tutte le parti. Ieri un po' per fortuna e un po' per i limiti degli avversari siamo tornati a concludere la partita senza subire gol: non accadeva dallo scorso novembre, da Belgio-Italia 0-1. Dopo la sfida di Bruxelles di reti ne abbiamo subite undici in quattro partite. La nostra vulnerabilità è stato il nostro tallone d'achille, lo stesso che ci ha tradito all'Europeo.
L'Italia che è popolo di santi, poeti, navigatori e difensori ha ormai totalmente dimenticato l'arte della porta inviolata. La gestione Spalletti da questo punto di vista è emblematica: 24 partite e 29 gol incassati. Più di uno a partita. Troppi, decisamente troppi per una Nazionale con la nostra tradizione ed ecco perché il prossimo commissario tecnico dovrà ripartire proprio da questa criticità, dovrà ridare all'Italia una compattezza difensiva ormai smarrita da troppo tempo. Per la precisione da ben quattro anni, da quando Bonucci e Chiellini (insieme a Donnarumma) ci condussero alla conquista dell'Europeo con le loro marcature impeccabili.
Claudio Ranieri da questo punto di vista sarebbe stato perfetto. Il tecnico di Testaccio che stamattina ha detto no alla proposta di Gabriele Gravina nella scorsa stagione ha preso la Roma a partire dalla 13esima giornata e non solo è riuscito in termini di punti a fare un cammino pari a quello di Inter e Napoli, ma ha anche messo in piedi la miglior difesa della Serie A dato che la squadra giallorossa dalla 13esima alla 38esima giornata ha subito 18 gol. Dopo che la Roma ne aveva subiti 17 nelle prime dodici.
Ranieri però adesso non è più un'opzione. Bisogna andare oltre, probabilmente anche oltre a quello Stefano Pioli che ha già dato la sua parola alla Fiorentina. Se si virerò o meno su un campione del 2006 lo capiremo presto. Ma chiunque sarà avrà una priorità: sistemare una difesa che nulla ha a che vedere con la nostra storia.
