Il vento di Londra soffia sulla Serie A. Conte via dal Tottenham aumenta la pressione su Inzaghi

Oltremanica non si parla d’altro. Antonio Conte e il Tottenham, uno sfogo ormai neanche troppo recente ma che continua a tenere banco. Una sfuriata di quelle a cui il tecnico salentino non è nuovo, e nella quale tutto sommato ha ricordato agli Spurs la propria storia. Sentirselo dire, però, non ha fatto piacere a nessuno dalle parti di Londra e l’addio sembra ormai scritto. Missione raggiunta, o quasi, nella non poco credibile ipotesi in cui l’obiettivo fosse farsi esonerare e chiudere il capitolo meno felice di una carriera fatta quasi esclusivamente di successi.
L’ombre più pensate di tutti. Conte a piede libero è un pericolo ambulante per gli allenatori della Serie A. Fa gola a qualunque società, al netto di richieste economiche solitamente non in linea col campionato italiano. Dovrà limarle se vorrà e tutto sommato il decreto crescita non è un aiuto da poco per le case dei club interessati. Metterà pressione a tanti colleghi: in prima fila, Simone Inzaghi, che non a caso dopo il Porto ha spedito un siluro mediatico in quella direzione. A proposito: a dirla tutta, più che i tre trofei molto italiani, il tecnico (attuale) dell’Inter può rivendicare una campagna europea che il suo predecessore non ha mai avuto particolarmente nelle proprie corde. Non mette pressione solo a Inzaghi, ovviamente: dalla Juventus al Milan, passando per la Roma che oggi è di Mourinho ma in passato ci ha pensato eccome. Ma dalle parti della Pinetina il vento da Londra si sente un po’ più forte che altrove.
