La nuova Champions di Al Khelaifi. Per spazzare via la Superlega

Dieci anni per diventare uno dei più importanti d’Europa, visto che nella penisola araba già lo era. Perché Nasser Al Khelaifi, dal suo arrivo al Paris Saint Germain, oltre a iniettare un miliardo nel club - in acquisti - ha scalato piano piano la graduatoria, economica ma anche politica, per cercare uno sviluppo nuovo del calcio. Il 21 aprile del 2021 ha preso il posto di Andrea Agnelli, diventando il presidente dell'ECA dopo l'istituzione della Superlega - e la susseguente marcia indietro - e confermato come membro del comitato esecutivo della UEFA, con Rummenigge. Un atto dovuto per chi ha rifiutato l'invito degli altri club, senza entrare nemmeno nel merito.

La lettera svelata dal New York Times
Tra diritti televisivi e marketing, la Nuova Champions League - quella svelata ad aprile 2021, subito dopo la nascita della Superlega (guardavano) - arriverà a generare cinque miliardi di euro all'anno, per un triennio da quindici. Cifre che, secondo lo stesso Al Khelaifi, potrebbero soddisfare gli appetiti di tutte le big d'Europa, anche per togliere il malcontento che si sta annidando, strisciante dopo due anni di pandemia che stanno mettendo a dura prova le casse delle squadre. "Una nuova alba di stabilità finanziaria e opportunità per i club di calcio europei perché il modo in cui vengono commercializzate le nostre competizioni per club sarà trasformato", le parole di Al Khelaifi, importanti per diventare figura ancora più apicale per l'Europa.

Spazzare via la Superlega.
Come successo oltre due decenni fa, la UEFA concede più potere e spazio ai club per perpetuare la propria posizione di comando. Perché se è vero che la UEFA, dalla fine del millennio scorso, sta continuando a fare concessioni alle nazioni più importanti, dall'altro sta continuando ad aumentare gli incassi. Una Superlega porrebbe fine a un certo modo di intendere le coppe europee che, forse, è già alla fine. Ma togliere la Superlega di mezzo, almeno per un po' è la priorità.