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Le pagelle del Milan - Brahim il talento, Leao croce e delizia. Male Bennacer

Le pagelle del Milan - Brahim il talento, Leao croce e delizia. Male BennacerTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 15 settembre 2021, 22:58Serie A
di Ivan Cardia
fonte Inviato a Liverpool

LIVERPOOL-MILAN 3-2
(9’ aut. Tomori, 49’ Salah, 69’ Henderson; 42’ Rebic, 44’ Diaz)

Maignan 7 - Titolare ad Anfield, mentre Donnarumma fa la panchina a Bruges. In Belgio, comunque, si sta comodi: dalle sue parti un po’ meno. Dice no a Salah dal dischetto e tiene vivo il Milan. Sempre attento, per le responsabilità sui tre gol c’è da guardare altrove.

Calabria 5 - Sofferenza pressoché totale sulla fascia di competenza, non mitigata da una particolare propulsione in fase di spinta. Ne approfittiamo per un discorso che vale un po’ per tutto il Milan: per molti, quasi per tutti, era la prima in Champions. Complicata da gestire e si è visto.

Kjaer 6 - È il leader della squadra, il giocatore di maggiore esperienza. È anche, tutto sommato, quello che fa mancare meno il proprio apporto. Mette pezze di qua e di là.

Tomori 5,5 - Fino al 42’ è il migliore in campo dei suoi. Alla fine della fiera, porta a casa l’autogol (decisione discutibile della UEFA) e soprattutto la mancata chiusura su Salah in occasione del 2-2. Un gol che pesa tantissimo.

Hernandez 5 - Come sull’altra fascia, specie quanto ad apporto difensivo: il duello con Salah (e Alexander-Arnold) è perso dal primo minuto, sarebbe lecito attendersi qualcosa di più quando si attacca.

Bennacer 4,5 - I soli 59 minuti fin qui rimediati pesano. Prima da titolare in stagione, parte innestando la marcia sbagliata. Suo il braccio che porta Salah sul dischetto, suoi vari errori sparsi che portano il Milan a fidarsi solo del lancio lungo. Non una serata da ricordare. (Dal 71’ Tonali 6 - Ancora troppo giovane per il “se ci fosse stato lui”. Entra che il Milan non ci crede più).

Kessié 6 - Qualche disimpegno sbagliato, il disperato tentativo di prendere per i capelli la squadra, tanta lotta e risultati così così. È giovane anche lui in fin dei conti.

Saelemaekers 5,5- La grinta c’è, la corsa pure, le scelte non sempre sono quelle giuste. Come tutto il Milan, si sveglia per due minuti e partecipa a entrambi i gol. Non basta. (Dal 62’ Florenzi 5 - Non cambia la serata del Milan. E per un campione d’Europa non è bene, in più è molle su Henderson).

Diaz 6,5 - Piccolo e imberbe nel mare dei giganti navigati di Anfield, è il talento a cui si aggrappa il Milan per provare a costruire qualcosa. Risponde presente: dai suoi piedi transita l’1-1, poi realizza il momentaneo vantaggio rossonero.

Leao 6 - Croce e delizia. Tocca 24 volte il pallone, sbaglia metà dei passaggi, porta a spasso il pallone con un indolenza da 4 il passeggio e alcuni errori sono anche pericolosi. Quando si accende, però, tritura il Liverpool. Dura poco, peccato. (Dal 62’ Giroud 5,5 - Vedasi Florenzi. Lo si aspettava come il gigante che alzasse il Milan, poco o niente).

Rebic 6 - Preferito a Giroud, vivacchia tra due difensori normalissimi come fossero due titani. Al momento opportuno, si sveglia: fredda Alisson, partecipa al 2-1. Nei tre minuti in cui il Milan gioca a calcio, lui c’è. (Dall’83’ Maldini s.v.).

Pioli 6 - In termini di personalità ed esperienza, gli manca Ibra. Quanto a materia grigia, non può contare su Tonali. Difficile, in una serata del genere, fare senza. Mette in campo la squadra migliore che ha, fa i cambi che ci si aspetterebbe, forse non riesce a far capire ai suoi quanto quel 2-1 sia bugiardo, ma questo lo sa solo lo spogliatoio. Era la prima anche per lui, in fin dei conti.

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