Perché il calcio italiano in crisi? Giaretta: "Un motivo è la carenza di infrastrutture"

Il direttore sportivo del Pafos, avversario in Champions League della Juventus, Cristiano Giaretta ha parlato all'edizione odierna del Corriere di Verona del fatto che non ha mai lavorato in Veneto, lui vicentino di nascita: "Non c’è mai stata la possibilità, neanche qualche ipotesi. Evidentemente doveva andare così. Ho lavorato a Udine, mi piacerebbe farlo a Vicenza prima di chiudere la carriera. Ci sono nato e ho vissuto i primi sei anni di vita, ho parenti lì che sento spessissimo e sono tifoso del Vicenza.

Sarà l’anno buono per il Vicenza? Rosso purtroppo non ha ancora trovato la chiave per vincere, spero ci riesca quest’anno, l’anno in cui gli investimenti sono scesi. Zamuner è un ottimo dirigente, mi auguro che ce la faccia».

Perché il calcio italiano è in crisi? I motivi sono tantissimi. Uno è sicuramente la carenza di infrastrutture: ogni anno che passa perdiamo terreno, rispetto alle concorrenti, perché di nuovi stadi neppure l’ombra. Sono la principale fonte di ricavi per il movimento, non è possibile andare avanti così. Poi non si insegna più calcio... Bisogna dedicarci tempo ed energie partendo dal basso. Non si gioca più in strada, ci sono alternative con altri sport e i talenti si perdono nella giungla. Sarà dura risalire, ci vorranno anni".