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Scaroni: "Leao incedibile? Il Milan ha dimostrato di saper cambiare bene. Ibra credo continuerà"

Scaroni: "Leao incedibile? Il Milan ha dimostrato di saper cambiare bene. Ibra credo continuerà"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 20 giugno 2022, 17:25Serie A
di Ivan Cardia

Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha parlato a La Politica nel Pallone su Rai GR Parlamento. Si riparte dallo scudetto vinto da poco: "Io mi ponevo come obiettivo di arrivare quarto, avevo messo questo nel budget. Tutto quello di più per me era guadagnato. Si figuri vincere lo scudetto, è stata una cosa bellissima, un'emozione incredibile per tutti noi".

La t-shirt del 19° scudetto è un oggetto di culto.
"Sì, pensi che io ne ho due: non so perché, ma me le tengo strette".

Milano capitale dello sport, anche dopo lo scudetto dell'Olimpia. Armani sogna l'Eurolega, lei?
"Il nostro sogno nel cassetto è di fare bene in Champions. L'anno scorso purtroppo siamo stati eliminati al primo turno, quest'anno ci poniamo l'obiettivo di fare meglio e comunque di riportare il Milan a competere come nel passato. La Champions è il mio sogno, non dico vincerla ma fare bene sì".

Che impressione le ha fatto Cardinale?
"Eccellente. Ha un curriculum di primissimo livello, dico solo che ha vinto la famosa borsa di studio Rhodes, quella che ha vinto a suo tempo Clinton: è un obiettivo quasi irraggiungibile. Poi è una persona molto simpatica e gradevole, un super esperto di sport, una persona che si pone obiettivi ambiziosi, sia col suo fondo che col Milan. L'ho visto due-tre volte, ora è negli Stati Uniti e mi ha detto che torna a Milano a luglio: penso di rivederlo".

Il Milan sembra bloccato nell'ultimo periodo: siamo arrivati a fine giugno e i contratti del duo Maldini-Massara non sono stati rinnovati. Non si capisce perché, né quale sia il budget.
"Non c'è dubbio che il cambio di proprietà ha ritardato delle cose e creato delle complessità che non c'erano. Tutto questo in un clima idilliaco di rapporti fra Elliott e RedBird. Io non mi preoccupo molto del tema Maldini-Massara, nel senso che non ho il minimo dubbio che si raggiungerà un'intesa per cui questa coppia, così importante nello scudetto, continui con noi nei prossimi anni. Devo dire la verità, la mia preoccupazione sul tema è bassissima.

Sembra che alcuni obiettivi stiano perdendo altre strade: che succede?
"Lei dice che perdiamo tante occasioni: non lo so. Perdiamo tante chiacchiere, io quando leggo i giornali non vedo decine di operazioni concluse ma decine di ipotesi. Noi del Milan abbiamo l'abitudine di essere più riservati di altri, e questo è un merito di Maldini e Massara".

Il closing sarà a settembre: a che punto siete con i nuovi dettagli societari?
"Ci stiamo avviando verso una soluzione per cui Elliott rimarrà nel CdA con almeno due consiglieri. Io mi auguro che Gordon Singer rimanga nel board, siamo sicuri di poter disporre di Ivan Gazidis fino alla fine del suo contratto, cioè a novembre. Cardinale mi ha proposto di rimanere nel consiglio, gli ho detto che voglio capire il quadro ma che sarei contento di continuare questa avventura. Mi sembra che tutto stia andando nella giusta direzione".

Le cifre sono 1,2 miliardi?
"Se non sbaglio, un miliardo e 218. Ci sarà poi un vendor loan, quindi una parte del prezzo verrà pagata a rate, successivamente: Elliott rimarrà coinvolto per un certo periodo di tempo. Tutto questo lo vedo in modo positivo, ci dà tranquillità".

Ci racconta qualcosa su Jerry Cardinale?
"È arrivato allo sport e al calcio con esperienze professionali di grandissimo livello. Ha lavorato per più di vent'anni in Goldman Sachs, facendo investimenti per conto della banca. Poi ha creato questo fondo: è una persona che ha le competenze di un ex Goldman Sachs, ma anche quelle di una persona esperta di sport. Quanto alla sua italianità, sua madre si chiama D'Annunzio: è abruzzese d'origine e lui ha un retaggio italiano a cui tiene molto. Non potrà che far crescere la sua passione sul suo investimento nel Milan".

Con l'italiano come è messo?
"Siamo a zero. La prima preoccupazione dei nostri emigranti era diventare americani, per cui impedivano ai figli di imparare l'italiano, questo è stato il caso dei suoi famigliari".

Quale futuro per Ibrahimovic?
"Io mi auguro ancora in campo, e credo anche lui. So che sta procedendo a ritmi accelerati come sa far lui, per reintegrarsi fisicamente. Conoscendolo, sono abbastanza sicuro che tornerà in grande forma fisica e a quel punto credo ricomincerà a giocare. È stato fondamentale".

A Sesto San Giovanni in arrivo il ballottaggio. Avrà ripercussioni anche sullo stadio, come andrà a finire la vicenda?
"Se mi chiede quale sarà il risultato del voto, non lo so. Io mi auguro che Sesto rimanga un'alternativa, lo dico da tempo: la prima opportunità la coglieremo. Se sarà Sesto bene, se sarà San Siro idem".

C'è un limite di tempo?
"Tanto per dare un'idea, questo venerdì con l'Inter incontriamo il sindaco Sala e diamo il via ufficiale a quella procedura di consultazione popolare che era necessaria. Lavoriamo su San Siro, attendiamo il risultato dalle elezioni a Sesto e lavoriamo su una soluzione che doti le due milanesi di uno stadio efficiente e moderno come tutte le grandi d'Europa".

Cardinale è negli Stati Uniti per trovare nuovi capitali e rendere meno pesante il prestito da Elliott?
"Queste domande andrebbero fatte a lui. Quello che mi pare di avere capito è che lui il denaro per l'operazione Milan l'ha già raccolto. Il suo fondo ha raccolto sei miliardi, poi potrebbe volere, ma va chiesto a lui, quello che tecnicamente si chiama un club deal: chiedere a qualche suo investitore se è interessato a partecipare direttamente all'operazione Milan. Ma questa è una mia ipotesi, la domanda va fatta a lui".

L'asse con l'Inter sullo stadio sarebbe confermata anche su Sesto?
"È scontato su San Siro, per quanto riguarda l'area di Sesto questa è un'ipotesi che deve trovare un riscontro sia da parte della volontà dell'Inter sia da un incontro che stiamo organizzando perché si vedano Jerry Cardinale e Steven Zhang. In questo incontro andremmo a esplorare il desiderio dei due azionisti di andare a collaborare sull'ipotesi Sesto".

Ha idea di quanto potrebbe essere la quota di Elliott?
"Le dirò, se esiste un vendor loan non credo che ci sarà una quota. È un tema in discussione: sicuramente ci sarà un impegno finanziario di Elliott, che continuerà nel CdA".

È preoccupato dal tridente Dybala-Lukaku-Lautaro e dalla Juve su Pogba e Di Maria?
"Cerco di non preoccuparmi di cose che devono ancora avvenire. Leggo anch'io, mi sembrano ipotesi, ma guardo soprattutto quello che stiamo facendo noi. Siamo abituati ad affrontare avversarie forti, sicuramente l'Inter aveva una squadra più forte ma lo spirito di squadra dei giocatori e di Pioli hanno giocato un ruolo fondamentale".

Venerdì prossimo sarà svelato il calendario, le piacerebbe partire col Monza?
"Potrebbe essere divertente. Mi viene detto che per tradizione il campione d'Italia gioca la prima in casa. Sarebbe divertente un derby col Monza a San Siro".

Leao è incedibile?
"Io non mi occupo di questo, non voglio fare invasioni di campo. Visto il ruolo che ha avuto, certamente è una pedina preziosa per il Milan, che ha dimostrato di sapere fare delle sostituzioni incredibili. Mi ricordo l'infortunio di Kjaer e l'entrata in campo di Kalulu: siamo stati contenti di aver scoperto un giocatore così prezioso".

Lo scudetto, vinto sull'Inter, è stato esaltante. A livello commerciale lo si sta monetizzando?
"Ho sollevato questo tema e l'abbiamo analizzato nel corso dell'ultimo CdA. Diciamo che la vittoria dello scudetto nell'esercizio 21-22 ci genera un piccolo utile aggiuntivo, ci crea un piccolo margine aggiuntivo: abbiamo avuto più entrate, ma anche più uscite come premi. Viceversa, dovremmo avere un miglioramento importante nei ricavi sul prossimo anno, 22-23, e poi avremo un impulso sulle attività commerciali. A livello di sponsorizzazioni, già l'anno scorso il Milan ha fatto bene: credo che nel prossimo esercizio questa crescita continuerà in modo ancora più impetuoso".

In Lega ritrova Galliani: cosa potrà riportare al calcio italiano?
"Io l'ho visto alla prima riunione di lega dopo qualche anno di assenza. È estremamente autorevole, senz'altro è la persona che ne sa di più: sono convinto che potrà dare un grande contributo".

Giulini ha liberato un posto da consigliere di lega.
"Non so, sono elezioni con una loro complessità. Tra l'altro scadremo tutti il prossimo anno: Galliani è un candidato naturale".

Scamacca può arrivare? Il PSG è interessato anche a Renato Sanches, l'ad De Siervo ha parlato di "male assoluto" in relazione alle spese per Mbappé. Come si controbatte?
"L'ha detto lei, a me l'unica cosa che interessa è che le stesse regole del Fair Play Finanziario, che hanno colpito noi impedendoci di partecipare alle coppe, valgano per tutti. Se così non avverrà, non c'è nulla di peggio di una giustizia ingiusta".

A Donnarumma augurò le migliori fortune. Secondo lui, dopo una stagione al PSG, se potesse tornare indietro?
"Ma io credo che questa esperienza gli possa essere utile comunque, le facciate fanno crescere. I giovani devono cambiare, anche prendere qualche facciata. Penso che nell'insieme questa esperienza al PSG sia stata una cosa buona per Donnarumma".

Il Milan va fortissimo tra i giovanissimi.
"Mi piace molto, moltissimo".

Il Milan ha dimostrato che può essere competitivo e vincere avendo attenzione ai conti. Il futuro sarà sempre legato a questa strategia o con RedBird?
"Io mi aspetto che un signore che è stato per vent'anni in Goldman Sachs abbia attenzione ai bilanci. Quindi magari qualche investimento, ma anche obiettivi che generino valore: le cose da mecenate mi sembrano superate, figuriamoci da qualcuno come lui che è vissuto nel mondo del denaro per anni".

Lei ha detto che la Serie A è diventata una Serie B europea. Bastano i nuovi stadi?
"No, ci sono tante cose. Il tifoso è contento se la sua squadra vince, in qualsiasi modo, mentre lo spettatore è contento se lo spettacolo è divertente. Bisogna offrire un calcio con meno pause, che si veda meglio, in stadi migliori. Dobbiamo assomigliare di più alla Premier League, che incassa 2 miliardi dalle tv mentre noi 200 milioni. Gli stadi sono un ingrediente, non l'unico".

Questi rapporti tesi fra Serie A e Federcalcio, cosa ne pensa?
"Non sono basati su personalismi, ogni tanto si può non essere d'accordo. Certamente la Lega Serie A, che finanzia tutto il calcio italiano, deve avere più voce in capitolo: su questo non ho dubbi".

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