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Sono molto più forti di noi. Una Norvegia in festa passa anche a San Siro: Italia battuta 4-1

Sono molto più forti di noi. Una Norvegia in festa passa anche a San Siro: Italia battuta 4-1TUTTO mercato WEB
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Raimondo De Magistris
ieri alle 22:42Serie A
Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a San Siro (MI)

Non siamo al livello della Norvegia. Dopo il 3-0 di Oslo dello scorso 6 giugno, l'Italia ha perso anche a San Siro contro Haaland e compagni. Dinanzi a oltre 69mila spettatori presenti gli azzurri hanno incassato la prima sconfitta dell'era Gattuso. E' finita 1-4, nonostante il gol in apertura di Pio Esposito e un buon primo tempo chiuso in vantaggio. Abbiamo perso nettamente come lo scorso 6 giugno, per giunta contro una Norvegia in cui già dalla vigilia serpeggiava il clima di festa, una squadra che nel primo tempo s'è limitata alla gestione e a cui prima del fischio d'inizio mancava solo l'aritmetica per festeggiare il ritorno in un Mondiale 28 anni dopo l'ultima volta.

La partita questa sera ha raccontato di un'Italia che rispetto a giovedì ha cambiato dieci giocatori oltre che assetto tattico. L'unica conferma quella di Gianluca Mancini, centrale di difesa nel 3-5-2 e in marcatura su Haaland. In attacco Retegui e Pio Esposito, coppia inedita ma subito affiatata. La Nazionale di Gattuso è partita forte, il primo squillo una conclusione finita di poco a lato di Dimarco. Proprio l'esterno dell'Inter all'undicesimo s'è fatto trovare al posto giusto al momento giusto sulla sponda di Retegui e ha fornito a Esposito il pallone dell'1-0.
La rete del vantaggio ha infiammato San Siro. Il gol di Pio Esposito, il terzo in cinque gare con gli azzurri, ha dato all'Italia la carica giusta per continuare ad attaccare. La Norvegia però non s'è disunita, è sempre stata in una botte di ferro. La squadra di Solbakken sotto di un gol ha continuato a gestire con blocco basso e ripartenze nemmeno troppo convinte. Thorstvedt al posto di Bobb l'unico cambio rispetto a giovedì, il centrocampista del Sassuolo ha garantito maggior copertura a una Norvegia che intorno al 30esimo ha cominciato anche a rallentare il gioco.

Tutt'altra partita nella ripresa. Pronti via e la Norvegia a inizio ripresa ha subito messo in chiaro le sue nuove intenzioni con una velenosissima conclusione di Sorloth finita di poco a lato. Il gol del pareggio è arrivato in occasione del primo vero tiro in porta degli scandinavi: una finta di Thorstvedt ha disorientato Di Lorenzo e ha permesso a Nusa di ritrovarsi uno contro uno con Politano. Musica per le orecchie dell'ala del Lipsia che ha trovato la rete del pareggio anche grazie a una deviazione.
L'Italia dopo lo svantaggio ha accusato il colpo. Ha provato a rendersi di nuovo pericolosa al 73esimo con una conclusione di Dimarco, ma poi ha alzato bandiera bianca. Ha lasciato le luci della ribalta a un Haaland che tra il 78esimo e l'80esimo ha realizzato la sua personale doppietta. Poi la zampata di Larsen in pieno recupero e l'1-4 finale.

I norvegesi a giugno in Nord America ci saranno, noi invece chissà. Di sicuro tra 130 giorni saremo in campo per la semifinale play-off, sedici squadre per quattro posti. Una roulette russa da cui le ultime volte sono usciti numeri e colori sbagliati. Siamo già usciti contro Svezia e Nord Macedonia e sicuramente da allora non sembriamo migliorati. Anzi. Però dobbiamo essere più consapevoli del fatto che a fine marzo sarà una battaglia, che non potremo sottovalutare nessuno. Che oggi l'Italia è lontana dall'élite europea, che deve sporcarsi le mani se vuole rivedere la luce in fondo al tunnel.

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