Torino, Vagnati prima tessera a cadere ma l'effetto domino può toccare anche Moretti
"Esonero con effetto immediato". Probabilmente dietro questa frase c'è tutta la delusione e l'amarezza provata dal presidente del Torino Urbano Cairo per la stagione fin qui disputata da i suoi, e ieri ha deciso di 'premere' il bottone rosso e di separarsi dall'ormai ex direttore sportivo Davide Vagnati, sostituito da Gianluca Petrachi. Tuttavia, come scrive questa mattina Tuttosport, l'addio del dirigente si tratta di un ennesimo fallimento da imputare al patron granata: lui lo ha scelto, lui ha deciso di confermarlo un anno fa prolungandogli il contratto fino al 2027, e adesso lui lo ha 'fatto fuori', sportivamente parlando. Tutto ciò, nonostante scelte a posteriori scellerate dopo aver ceduto Buongiorno e lasciato partire a zero pedine esperte come Djidji e Ricardo Rodriguez.
Ma non solo, il quotidiano sottolinea come Cairo ha avallato la scelta di Vagnati di portare dalla Spal alcuni suoi fidati collaboratori: il segretario Bernardelli, il team manager Andreini, il responsabile del settore giovanile Ludergnani, il responsabile sanitario Minafra, allenatori delle giovanili e calciatori che non hanno lasciato il segno. Eccdo, dunque, che l'addio di Vagnati potrebbe portare ad una gigantesca rivoluzione interna.
Cairo starebbe infatti valutando alcune figure: Ludergnani non sta facendo bene nel settore giovanile e la Primavera del Torino rischia la retrocessione; al vaglio anche la posizione di Emiliano Moretti, che in questi anni è stato braccio destro di Vagnati. Infine c'è Ernesto Paresce, responsabile dello scouting che si è legato al Torino proprio in estate. In questo caso sarà dirimente il parere di Petrachi.











