Turkyilmaz e Bologna: "Sono stato pure in curva. Amavo vivere la città, andavo pure alla bocciofila"
Kubilay Turkyilmaz, leggenda del calcio svizzero e oggi stimato opinionista a Teleticino e al Corriere del Ticino, ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb svariando su vari temi, dallo stato attuale del calcio svizzero (dove ricoprirà il ruolo di brand ambassador all'AC Taverne) ai suoi ricordi legati all'esperienza italiana. Ecco un estratto sulla sua esperienza al Bologna:
Troviamo il Bologna vicino alla vetta. Te lo aspettavi?
"Bologna è l'esempio di come competenza abbinata a calma e pazienza portino risultati. Saputo è stato capace a organizzare la società, affidando la gestione sportiva a gente competente".
L'esatto opposto del Bologna in cui ti sei trovato a giocare
"Non ho avuto altrettanta fortuna, mi sono ritrovato in un periodo storico di enorme confusione fra Gnudi, Gruppioni e Casillo. Mi dispiace perché io a Bologna non dico che sarei rimasto a vita, ma molti anni sicuramente sì. Mi piaceva tanto viverci, amavo la gente di Bologna".
Molti tifosi si sono innamorati del Bologna anche grazie a te e Detari, nonostante i risultati dell'epoca
"Io e Lajos volevamo divertire il pubblico e vivevamo la quotidianità della città, stavamo in mezzo alla gente. Io vivevo nel cuore di Bologna per scelta, perché volevo stare in mezzo alla gente. Andavo pure alla bocciofila, per dire...".
Oggi c'è chi si fa pagare gli autografi. Ogni riferimento a Lamine Yamal è puramente voluto
"Scandaloso e non voglio aggiungere altro. Ricordo che la mia prerogativa da calciatore era quella di avere rispetto del pubblico e di non far mai notare la differenza fra noi e i tifosi. Creare un muro è qualcosa di stupido".
Sei più tornato a Bologna?
"Non solo sono tornato, ma sono stato anche in curva".
Come sei stato accolto?
"La parte vecchia mi ha riconosciuto e mi ha dedicato un coro. I giovani mi guardavano e si chiedevano: 'Chi cazzo è?' (ride, ndr)"











