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Un derby straordinario: Milan-Inter finisce 1-1 dopo 90' di spettacolo e applausi

Un derby straordinario: Milan-Inter finisce 1-1 dopo 90' di spettacolo e applausiTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO
domenica 7 novembre 2021, 22:41Serie A
di Marco Conterio

Prima di un derby così importante nella lotta per lo Scudetto, che finisce 1-1 dopo novanta splendidi minuti senza esclusione di colpi e respiri, Paolo Maldini e Javier Zanetti parlano fianco a fianco. Sugli spalti la Sud dedica una straziante e commovente coreografia a chi è scomparso durante la pandemia e agli operatori sanitari che giornalmente lottano con la vita e per la vita. Perché San Siro che torna pieno di gente, 56608 paganti, che cantano, che sognano, tutto colori e festa, è vita. Lontano dai silenzi e dalle grida nel deserto dell'ultima volta, così c'è spazio per tutto. Per i fischi per il grande ex, Hakan Calhanoglu, e per la sua esultanza velenosa. Non manca nulla e c'è tutto sin dall'inizio: al decimo Franck Kessie, un altro che balla sul filo di un rinnovo che non c'è e di un addio che s'avvicina, accalappia un pallone al limite della propria area. Solo che in un momento di presunta onnipotenza tecnica, pensa di poter uscire da solo sfera allo scarpino, sicché Calha lo scippa e poi si fa atterrare in area. Le proteste son vuote, il trequartista dell'Inter chiede a Lautaro Martinez di tirare perché ha già in mente quell'esultanza lì. Tira forte e centrale, va sotto la Sud e porta le mani alle orecchie. Fischi, perché il cuore dello sportivo rossonero è trafitto da una velenosa e infida lama turca.

Un derby senza sosta
La gara è bellissima e pochi minuti dopo de Vrij vien beffato da un movimento in area di Tomori e tocca alle spalle del proprio portiere. Per il Milan c'è giusto il tempo di festeggiare, poi Darmian, che è l'erede effettivo di Hakimi su quella fascia, viene steso da Ballo Touré e conquista un altro rigore. Il secondo in venticinque minuti per l'Inter, solo che poi sul dischetto va Lautaro e non Calhanoglu. Tatarusanu, che ha fatto i compiti, intuisce tiro, forza, direzione: all'angolino basso alla sua destra. Più che sbagliato, è rigore parato. La gara ha ritmi altissimi, chi va in difficoltà sono i due centravanti di fisico, Ibrahimovic e Dzeko, potenziali uomini copertina ma costretti dalla morsa senza respiro dei due reparti difensivi.

Il valzer dei cambi
Pioli fa tre cambi prima di Inzaghi. Kalulu perché Ballo Touré è ammonito e perché Darmian lo ha messo più che in difficoltà. Rebic e Saelemaekers perché Leao e Brahim Diaz hanno avuto difficoltà a trovar spazi e posto tra le linee. Bene in fase di pressing alto, ma è stata l'Inter a farla da padrona sulla trequarti avversaria piuttosto che la formazione rossonera. Poi cambia pure Inzaghi: Barella ha un problema al flessore e dopo i centrali della Juventus son notizie negative pure per Mancini in chiave Nazionale. Dentro Vidal, poi Correa e Dumfries per Dzeko, anche lui non al meglio, e Darmian. Il Milan pressa alto, l'Inter ha le occasioni migliori. Però nel finale il mondo cambia, le sostituzioni (pure Sanchez per Lautaro) spengono le velleità nerazzurre. I rossoneri sono in bolla e cercano il gol, con Ibrahimovic, con Kalulu, con Rebic, con Saelemaekers che al 90' prende un palo e con Kessie che sul tap in la spara a lato. Non basta. Finisce pari e ringrazia il Napoli. La corsa Scudetto delle due in fuga prosegue, a braccetto.

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