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Samp, Fredberg: "Contestazione fa parte del calcio. Vorrei essere giudicato per il mio lavoro"

Samp, Fredberg: "Contestazione fa parte del calcio. Vorrei essere giudicato per il mio lavoro"TUTTO mercato WEB
Tommaso Maschio
Oggi alle 12:34Serie B
Tommaso Maschio

Le contestazioni fanno parte del mondo del calcio. Se le cose non vanno bene, una proprietà deve preventivarle. Per quanto mi riguarda, però, è un po’ più difficile da comprendere”. Il CEO dell’area sportiva della Sampdoria Jesper Fredberg parla così sulle colonne del Secolo XIX delle contestazioni da parte della tifoseria nei confronti suoi e del resto della dirigenza – il presidente Manfredi, l’investitore Tey e il suo uomo di fiducia Walker – che vanno avanti ormai da mesi: “ Perché io non sono il proprietario, non sono un investitore, non conoscevo nessuno di loro prima di essere chiamato alla Sampdoria, sono stato scelto in base al mio curriculum e vorrei essere giudicato, nel bene o nel male, esclusivamente per quelle che sono le mie competenze e il mio lavoro”.

Fredberg si sofferma anche sulle prestazioni che non sono quelle che ci si aspettava sottolineando come la delusione della dirigenza sia allineata a quella della piazza, ma non c’è una singola motivazione per quanto sta accadendo: “L’aspetto mentale è una parte, un altro è il peso del recente passato negativo. - spiega il dirigente blucerchiato - È stata poi un’estate corta per preparare la squadra, abbiamo cambiato l’allenatore dopo otto giornate e avuto tanti infortuni, anche di calciatori chiave. Tutti questi fattori combinati stanno incidendo sul nostro campionato”.

Il danese spiega però di non aver mai pensato alle dimissioni, che “arrendersi non è un’opzione” perché vuole finire il suo lavoro facendo crescere e migliorare.

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