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Benevento, Vigorito: "Carli idea che avevo in mente da tempo. Torniamo a essere provinciali"

Benevento, Vigorito: "Carli idea che avevo in mente da tempo. Torniamo a essere provinciali"TUTTO mercato WEB
© foto di Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com
giovedì 25 maggio 2023, 20:49Serie C
di Tommaso Maschio

Il presidente del Benevento Oreste Vigorito ha parlato nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore sportivo Marcello Carli, spiegando che già da tempo pensava all'ex di Empoli e Cagliari e facendo il punto della negativa stagione appena andata in archivio: "Carli è una idea che girava nella mia testa da un paio d'anni. Lessi una sua intervista e raramente avevo riscontrato delle parole così belle da un uomo di calcio. Da allora sono stato curioso di conoscerlo. Potevo chiamarlo prima, però sono lento a prendere decisioni contrariamente a quanto appare. Ho letto il suo palmares e so che ha fatto molto bene. Certo, il curriculum conta fino a un certo punto. Avevamo preso un attaccante che aveva segnato 40 gol tra A e B e da noi non era in grado di fare mezzo tiro nello specchio della porta. Parlandoci ho avuto la possibilità di capire potesse nascere un rapporto tecnico, ma soprattutto umano basato sull'entusiasmo. Ora mi rivolgo all'ambiente e alla squadra, intesa come simbolo e come colori giallorossi. Noi dobbiamo tornare ad essere la squadra provinciale che si muove a piccoli passi. L'euforia della serie A è giustificabilissima, ma ora c'è stata una crepa nella diga. Da quando abbiamo battuto la Juventus è iniziata la nostra discesa, con una doppia retrocessione in poco tempo. Io amo il calcio della Lega Pro perché è uno sport fatto di valori e di ragazzi che sognano di fare qualcosa di bello. Indubbiamente sono uno dei responsabili di quanto accaduto, le scelte le faccio io e sono stato condizionato. Io c'ero anche a Perugia, avevo il diritto e il dovere. Ho ascoltato bestemmie, ho subito i fumogeni, ho vissuto le criticità dell'ambiente. Da solo mi son detto che le formazioni le fanno gli altri, ma le pago io e il presidente deve metterci la faccia e chiedere scusa quando necessario. - continua Vigorito - Un presidente non può stare lontano dalla squadra. A partire dall'anno dei record ho smesso di fare il proprietario con istinto e affetto perché ero affascinato dai risultati. Ho pensato, sbagliando, che dovevo fare i fatti miei e tenermi in disparte. Qualcuno diceva che la mia presenza fosse invadente e intimoriva i calciatori.

Per questo mi sono spostato dietro le quinte. Ora mi auguro di non fare gli sbagli di prima. In Carli vedo un uomo che ama il suo lavoro, addirittura è sorpreso di essere pagato per svolgere un mestiere che gli piace. Se sul piano tecnico vale la metà di quello umano saremo a posto per diversi anni. Vi confido una cosa, che mi sta molto a cuore. Ci sentiamo di continuo durante la giornata, capita che mi chiami negli orari in cui mi sentivo con mio fratello. Se dopo una retrocessione sono qui a parlare di entusiasmo e di voglia di ripartire è merito di quest'uomo. Ha saputo toccare le corde giuste del mio cuore. Lui sa benissimo che abbiamo vissuto una stagione fredda, c'era distacco tra noi e la città. Abbiamo aperto le finestre e siamo stati travolti da un uragano. La carriera del direttore dice che lui guarda al futuro e questa è la mia garanzia. È stata una trattativa rapidissima. Quando sento parlare di investimenti nel mondo del calcio mi viene da sorridere. Questa deve essere l'azienda dei sentimenti, della passione, dei valori, della gente. E il Benevento incarnava tutti questi sentimenti. Fidiamoci del direttore, lasciamolo lavorare. Occorrerà pazienza, reciteremo con De Filippo ma facendo gli spettatori. E se lo show non piace mi sto a casa. Supportiamo, applaudiamo se fa bene e fischiamo se va male. Ma la critica deve essere sempre onesta".

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