De Zerbi sul Brescia: "Persone con poca competenza e serietà, è una fine annunciata"

Ospite del podcast 'Supernova', condotto da Alessandro Cattelan, il tecnico dell'Olympique Marsiglia, Roberto De Zerbi ha parlato anche del momento delicatissimo del Brescia:
"Brescia è una città del nord ma ha la passione di una piazza del sud. Dopo gli ultimi anni tristi è pesante la situazione. La Giunta comunale si sta muovendo per cercare di capire se c'è la possibilità di una fusione con una delle tre realtà del territorio che sono nel calcio professionistico (Feralpisalò, Lumezzane e Ospitaletto, ndr). I tifosi, noi tifosi, ovviamente non vogliamo un altro nome, ma ci sono dei dipendenti che rischiano tanto sul piano personale e quindi bisogna valutare tante cose. Spero che possa essere preso da un appassionato: per Brescia non avere nessun industriale appassionato, avendo i Percassi a Bergamo, è qualcosa di pesante".
L'azionariato popolare può servire?
"Si può fare ma servono sempre gerarchie precise. Perché serve sempre chi comanda. A volte fai fatica a mettere insieme poche teste, immaginati quelle di un azionariato popolare".
Viste le difficoltà che continuano ad esserci nel mondo del calcio non è il caso che il sistema venga riformato?
"Le riforme sono obbligatorie, devono essere riviste le norme. Ma bisogna partire dalle persone. Puoi fare tutte le riforme che vuoi, ma le persone poi devono cambiare. Purtroppo Brescia si è scontrata con persone che già in precedenza avevano dimostrato poca competenza e serietà. Questa è una fine annunciata".
