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Ds Novara: "La nuova proprietà ha cambiato il volto del club. Ecco la nuova C"

Ds Novara: "La nuova proprietà ha cambiato il volto del club. Ecco la nuova C"TUTTO mercato WEB
giovedì 13 giugno 2024, 11:34Serie C
di Luca Bargellini
A Tutta C
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A Tutta C
Ospite: Christian Argurio A TUTTA C con Luca Calamai e Daniel Uccellieri
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Ospite di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C' approfondimento quotidiano legato al mondo della Lega Pro, Christian Argurio, direttore sportivo del Novara ha analizzato il torneo che verrà e le ambizioni del club piemontese. Queste le sue parole:

Da direttore sportivo del Novara chi preferiresti avere nel girone A tra le seconde squadre?
“Sinceramente non ci sono preferenze, sono tre realtà compresa la nuova del Milan della C, ci sono delle prerogative diverse rispetto alle altre squadre del campionato. Noi quest’anno abbiamo affrontato l’Atalanta, è bello affrontare squadre che ti fanno conoscere dei prospetti futuri. Credo sia un progetto importante per queste squadre, si tolgono dei giocatori magari per le squadre di C a livello di prestito, ma è costruttivo per i grandi club far fare questa esperienza in Serie C. È un campionato molto più formativo del campionato primavera”.

Come si può gestire l’ingresso di altre squadre under 23?
“Credo che la cosa logica sia quella di evitare le esagerazioni, dal punto di vista numerico avere una squadra under 23 per ogni girone è sostenibile e ragionevole, lavorando come stanno facendo Juventus e Atalanta e farà il Milan può solo far bene. Esasperando questa cosa si toglierebbe visibilità al campionato e soprattutto si abbasserebbe il valore del campionato stesso. Io focalizzerei il problema della Serie C su giocatori di 24-25 anni che si perdono, il minutaggio è una risorsa importante per diversi club visti i costi poco sostenibili. Un ragazzo che ti dà minutaggio è un 2002, io ho lavorato in Croazia e lì i giovani sono 2007/2008, tanti croati sono stati strappati troppo presto dalla Croazia e nei primi anni di carriera in Italia hanno fatto fatica, faccio l’esempio di Petkovic che adesso gioca in nazionale. Faccio l’esempio di Urso che quest’anno ha fatto otto gol da esterno con noi a Novara e ora lo vogliono diverse squadre di Serie B. Lui è un ’99, se non diamo spazio a giocatori di 24-25 anni per valorizzare solo i giovani al fine del minutaggio si perdono giocatori come Riganò, Zampagna e Toni che sono emersi più tardi. I giocatori magari hanno bisogno di più tempo e di fare più campionati di Serie C come per esempio Di Lorenzo”.

Il Cesena può essere un modello da imitare?
“Assolutamente si, tra l’altro ne approfitto per fare i complimenti a Fabio Artico per il lavoro che ha fatto. Ci sono diverse squadre in Serie C che stanno lavorando sul settore giovanile, ci vuole la pazienza per raccogliere al momento giusto i frutti. Poi bisogna ricordare come in C non sia facile ottenere risultati, ci sono solo quattro promozioni e a me a Catania è capitato di perdere una semifinale playoff ai rigori. Ci vuole anche un pizzico di fortuna, ma la strada è quella giusta per trovare l’equilibrio tra necessità economiche e risultati”.

Che Novara possiamo aspettarci il prossimo anno?
“Dall’arrivo della nuova proprietà con il direttore generale Lo Monaco la situazione è cambiata, non era semplice visto che eravamo indietro in classifica. La squadra, il mister e l’ambiente ha reagito e vanno dati meriti importanti a tutti. Noi abbiamo fatto mercato a gennaio e sono arrivati giocatori importanti di categoria che ci hanno aiutato. Abbiamo fatto i conti ed escludendo i tanti punti persi per vari motivi da gennaio in poi per punti fatti eravamo sesti, non ci siamo salvati subito ma abbiamo resettato bene ai playout nonostante alcune defezioni e la squadra ha fatto molto bene con il Fiorenzuola vincendo 3-1 in trasferta e 2-1 in casa”.

Che realtà è quella del girone C?
“La sensazione è che dal punto di vista ambientale e di trasferte il girone C sia un campionato molto difficile. C’è un calore particolare anche nelle piazze relativamente piccole che poi piccole non sono. È sempre un campionato difficile anche per grandi squadre come Benevento e Avellino, bisogna calarsi bene nelle partite apparentemente più facili e quest’anno lo ha fatto benissimo la Juve Stabia. Il girone A forse ha un tasso tecnico leggermente più alto, ma meno calore in alcune situazioni. Se riesce ad alzare l’agonismo come fatto anche dal Mantova quest’anno puoi giocare sempre ad altissimo livello anche in realtà molto piccole. Questa è la grande differenza tra girone A e girone C”.

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