Rimini al tramonto. Si attende solo la Federazione: ma difficilmente il club chiuderà la stagione
Lo scorso anno, a campionato in corso, furono Turris e Taranto a essere escluse; a stagione ultimata son sparite dal professionismo SPAL e Lucchese, mentre l'ACR Messina sta tentando di risollevarsi in Serie D. La speranza di evitare situazione borderline per questo campionato era tanta, ma il crac è ormai prossimo: difficilmente il Rimini concluderà l'anno. Solare, per altro.
La giornata di ieri è stata molto eloquente in tal senso: si è partiti con il comunicato di Nicola Di Matteo e Daniele Ferro, che hanno fatto sapere di essersi tirati indietro dall'acquisto del club perché le quote dello stesso risultano ancora bloccate dal Tribunale di Milano, si è concluso con la richiesta di liquidazione volontaria in tribunale della società da parte della Building Company. E cosa sta a significare il tutto? Parlano chiaro le NOIF (Norme Organizzative Interne FIGC): l’articolo 16.5, “Decadenza e revoca dell'affiliazione”, dice che "il Presidente Federale delibera la revoca dell’affiliazione di una società alla F.I.G.C. ad avvenuta messa in liquidazione della stessa da parte del competente Tribunale, ai sensi dell’art. 13 della legge 23 marzo 1981, n. 91". Fine ancora da scrivere formalmente, ma certa.
E in mezzo cosa c'è stato? Una squadra e dei dipendenti che hanno saputo tutto per vie traverse, dopo mesi di delirio societario nei quali non hanno avuto certezze. E, probabilmente, neppure rispetto. Per loro, solo un grande applauso.












