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Taurino: "Vicenza merita il salto di categoria. Casarano possibile sorpresa nel Girone C"

Taurino: "Vicenza merita il salto di categoria. Casarano possibile sorpresa nel Girone C"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 20:19Serie C
di Tommaso Maschio
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TMW Radio / A Tutta C
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Nel corso dell’appuntamento pomeridiano di A Tutta C, programma dedicato alla terza serie italiana in onda su TMW Radio e Il 61 è intervenuto l’ex tecnico di Gubbio e Avellino – fra le altre - Roberto Taurino per fare il punto sulla situazione del campionato nei vari gironi.

Allora mister, io approfitto del suo intervento qui da noi per fare un po' il punto sul campionato dopo le prime otto giornate, con tante piazze che lei conosce. Io partirei dal girone A, dove c'è il Vicenza che è volato in testa, è in fuga. Una prima prova di fuga, ma forse potrà continuare così, perché il Vicenza l'abbiamo definita la squadra da battere nel girone A. È d'accordo?
"Beh sì, probabilmente la squadra più attrezzata, con una società, una proprietà forte. Tra l'altro negli ultimi anni hanno perso due play-off, quindi sono sempre arrivati lì per fare questo salto in Serie B. La piazza come Vicenza oggettivamente lo merita, però sempre per dettagli magari gli è sfuggito di raggiungere questo traguardo. Quest'anno hanno puntato su un allenatore che già l'anno scorso ha fatto un grande campionato con la Virtus Entella. La rosa è stata ulteriormente rinforzata, quindi sicuramente saranno protagonisti fino alla fine. Iniziare così forte ha dato ancora più consapevolezza della consistenza della rosa. Li vedo molto lanciati, anche se il campionato è molto lungo".

Mister, parlavamo del Vicenza, squadra fortissima che, sì, è stata sfortunata negli ultimi anni.
"Hanno rinforzato già una rosa che negli ultimi anni comunque è sempre stata molto competitiva. Hanno cambiato allenatore, puntando su un allenatore che ha fatto molto bene lo scorso anno e negli ultimi anni in generale, secondo me, è un allenatore preparato come Gallo, che ha l'esperienza giusta per, come dire, portare la squadra verso un obiettivo importante che è mai nascosto dalla proprietà, che è quello di fare il salto in Serie B. Penso che sia anche doveroso per una città, per una piazza che, insomma, ha visto anche il calcio importante, ricordiamo gli anni di Guidolin con la partecipazione anche alle coppe europee. Vicenza è una piazza che merita sicuramente. Questo inizio di campionato, secondo me, dà ulteriore forza e consapevolezza alla squadra. Certo, c'è sempre da dire, poi, che siamo ancora nella prima fase del campionato, quindi ci sono talmente tanti punti a disposizione che ci sarà ancora sicuramente da lottare sul campo".

Mister, le chiedo sempre nel Girone A se si aspettava una partenza così complicata per il Cittadella, che si è ritrovato due pareggi nelle ultime due partite, però, come ha detto anche Marchetti, non siamo ancora guariti.
"No, oggettivamente non aspettavo tutta questa difficoltà, anche perché innanzitutto parliamo di una società che negli ultimi anni ha costruito un vero e proprio modello. Il modello Cittadella lo conoscono in tutta Italia. Per anni hanno fatto la Serie B, pur non avendo un bacino di utenza enorme, però lavorando sempre con grandissimo acume e con idee. Bisogna fare per questo i complimenti, soprattutto al direttore Marchetti, del lavoro straordinario. Naturalmente dopo una retrocessione c'è sempre, secondo me, una situazione emotiva particolare, che quindi bisogna superare. Hanno riportato a casa un allenatore che conosceva bene la piazza, Manuel Iori, che l'anno scorso ha avuto degli alti e bassi a Caserta, però secondo loro probabilmente l'hanno individuato come la persona giusta. In questo momento sicuramente hanno delle difficoltà, soprattutto in zona gol, perché stanno facendo fatica nella fase realizzativa e questo li ha portati ad essere un po' indietro nella classifica, però per loro vale lo stesso discorso che per Vicenza, nonostante sia partito bene, che di punti a disposizione ce ne sono ancora tanti, quindi si possono benissimo cambiare le sorti di una stagione".

Passo al girone B. Qui la situazione, almeno per quanto riguarda la vetta, è molto più combattuta, perché abbiamo Arezzo e Ravenna a 21 punti, l'Ascoli a 20, un sorprendente Ascoli che ha subito un solo gol in queste prime giornate, la miglior difesa dei campionati professionistici europei. Sarà lotta a tre, presumo, fino alla fine. Chi vede come la favorita fra queste tre?
"Sono tre squadre con storie recenti diverse, per caratteristiche molto diverse. Parliamo di una neopromossa, di cui però già negli ultimi anni si parlava molto bene di Ravenna, inteso come proprietà, come disponibilità, come volontà e come ambizione di voler tornare nel calcio da protagonista. Sta rispecchiando un po' tutte le grandi parole che si sono spese negli ultimi anni, almeno tra gli addetti ai lavori su questa società e su questa piazza. Sono partiti molto forti, con grande entusiasmo. L'Arezzo già l'anno scorso aveva una squadra di livello, quest'anno l'hanno ulteriormente rinforzata con l'allenatore Bucchi. Stanno facendo un ottimo lavoro, sono partiti bene ed è una squadra che secondo me ha buonissime qualità e ha un impianto ben strutturato per arrivare fino in fondo. L'Ascoli forse è quella da una parte più sorprendente, nel senso che ha cambiato tanto, ha cambiato guida tecnica, ha cambiato direttore, ha cambiato società. Bisogna fare i complimenti a tutte queste tre componenti, perché è un dato di fatto che hanno restituito una rosa importante. Hanno ridato vigore a dei calciatori che l'anno scorso hanno avuto degli alti e bassi. Hanno puntellato con giocatori funzionali a quella che l'ha richiesta l'allenatore. Sono partiti veramente bene, stanno facendo non solo risultati buoni, ma devo dire anche un buon calcio. È una squadra che gioca un buon calcio. L'allenatore lo conoscevo anche negli anni precedenti, però quest'anno secondo me il gruppo gli sta dando quella soddisfazione in più nel portare avanti le proprie idee".

Piazza che lei conosce il Gubbio. Il Gubbio quest'anno è partito molto bene, lì nella zona alta della classifica. Le chiedo, secondo lei, non solo il Gubbio, ma queste squadre che ci sono anche nelle zone che sono partite bene, mi viene in mente la Sanmbenedettese, che è lì al ridosso delle prime, se possono avere la forza di lottare fino in fondo per restare in zona playoff. Detto che la zona playoff in Serie C è molto larga.
"Certo, la grida playoff è così allargata da possibilità a tutte le squadre che in qualche modo dimostrano di avere delle qualità. Sicuramente sono due squadre interessanti in modo diverso. Il Gubbio è una piazza in cui io sono stato benissimo, purtroppo l'esperienza non è andata bene. È partito molto bene e ora sta a loro continuare a lavorare in questo modo, a fare punti. Le ambizioni di una proprietà si vedono anche nel mercato di gennaio. Una squadra può partire molto bene e stare lì. A gennaio può rendersi conto se la squadra ha bisogno di qualche innesto o di qualche aggiustamento a livello strutturale e tattico per poter continuare a fare un campionato di un certo livello. La Sambenedettese è un'altra neopromossa. Anche loro sono una piazza con una storia, è una piazza che ha un certo blasone. Stanno facendo molto bene. L'ho visto proprio nell'ultima partita, è una squadra pratica e garibaldina, con coraggio. È una squadra che sa soffrire, che sa difendere e basta, però ha l'esperienza giusta con giocatori come Eusepi davanti, che è un attaccante di razza. Ha giovani interessanti, le danno questa freschezza e questa leggerezza che le sta consentendo di fare dei buoni risultati".

Nel girone C invece troviamo in testa la Salernitana, che ha risposto in maniera opposta al Cittadella alla retrocessione. Partita molto molto bene, è in testa al campionato, 19 punti conquistati, dietro c'è il Benevento a 16, poi Cosenza, Casarano, Catania. Insomma nel girone C c'è tanta competizione, perché ci sono tante squadre che possono lottare. La Salernitana secondo lei ha qualcosa in più rispetto alle altre? 
"No, la Salernitana sicuramente è una squadra di primissima fascia. Vedo benissimo anche il Benevento, c'è il Catania, lo stesso Crotone, secondo me è una buonissima squadra. Poi ci sono sempre quelle sorprese, squadre comunque ben attrezzate, che nell'annata giusta e con il gruppo giusto possono comunque insidiare le prime posizioni. Ci sono secondo me dei risvolti diversi, per quello che ho visto io in questa prima fase sicuramente la Salernitana è stata molto molto brava nel capitalizzare tanto all'interno di partite, anche complesse, perché spesso è andata sotto, ha dovuto recuperare, ha avuto qualche episodio anche positivo, come sempre succede. Faccio un esempio il rigore parato da Donnarumma al novantesimo, che poteva non far prendere i tre punti. Però stanno dimostrando di avere comunque l'atteggiamento giusto, di essersi calati bene in quella che deve essere la difficoltà del campionato. Il Benevento mi era piaciuto molto per quella che era l'espressione di calcio, probabilmente nessuno si aspettava questo scivolone a Latina, però è la dimostrazione che questo campionato è complesso e ogni partita nasconde le proprie insidie. Però devo dire che il Benevento come impianto di gioco è una squadra che sono convinto che può fare bene fino in fondo. Una sorpresa potrebbe essere il Casarano, anche se chi conosce bene la realtà e chi si sofferma anche a vedere la rosa che ha messo a disposizione dalla società, io penso che sia una squadra che può stare tranquillamente nelle prime posizioni, perché comunque ha fatto un mercato importante, prendendo qualche giocatore che è sceso di categoria dalla Serie B, ha rimesso sicuramente l'entusiasmo giusto in giocatori comunque forti anche in Lega Pro. Faccio un esempio, Chiricò, che sta facendo fin adesso un grande inizio di stagione, ha sempre viaggiato, è sempre stato in piazze molto importanti, ha vinto dei campionati. Quindi un giocatore importante che ha ritrovato secondo me l'entusiasmo giusto, la voglia giusta. Quindi questo è il merito di tutto l'ambiente, dell'allenatore, della società che hanno ridato vigore. Millico è un altro giocatore di grande qualità, si possono permettere in panchina un giocatore come Perez. Quindi diciamo che è una squadra ben attrezzata, ben allenata e che secondo me può fare un buonissimo campionato. Quindi sarà come al solito un girone molto molto combattuto, vedremo chi sarà la squadra che avrà non solo la capacità nell'espressione del gioco ma anche la continuità nell'andare a ricercare il risultato".

Le faccio un'ultima domanda relativa alle squadre under-23 perché quest'anno ne abbiamo partita la Juventus, c'è stata l'Atalanta, il Milan purtroppo lo scorso anno non è stata un'annata sfortunata e retrocessa insieme a lì, quest'anno c'è l'Inter. Le chiedo se le piace il progetto delle squadre under-23 su questa costruzione che hanno le grandi squadre che mandano i propri talenti a giocare magari anche poi per poi arrivare in prima squadra come è successo alla Juventus e se secondo lei ce ne potrebbero essere anche di più perché è un tema molto divisivo questo delle seconde squadre.
"Come tutte le situazioni ci sono dei pro e dei contro, è normale che noi siamo abituati alla Lega Pro come un campionato comunque che in Italia è vissuto con grande importanza e dove ogni squadra rappresenta una città e quindi un popolo e quindi una tifoseria e quindi c'è questa grande passione per quello che è anche un calcio di Lega Pro. È ovvio che la logica delle squadre under-23 è un po' diversa perché rappresentano un poco il percorso finale di tanti giovani che fanno tutto il percorso all'interno di un settore giovanile di livello e che poi hanno bisogno probabilmente di qualche annata di adattamento al calcio dei grandi per poi capire se sono giocatori dal valore importante da poter portare anche nelle prime squadre o comunque poi fare un percorso calcistico diverso nelle altre categorie. È normale che bisogna unire le necessità di tutti e spesso le squadre di Serie A preferiscono in questo modo seguire i loro giovani talenti perché a volte nel Lega Pro ci si trova anche in situazioni non proprio comode dove non viene data male la possibilità di un ragazzo giovane che sicuramente si deve formare oltre all'aspetto tecnico d'attimo ma soprattutto sotto l'aspetto della personalità e magari di incappare in situazioni che possono far perderlo per strada diciamo così anche se io sono convinto che anche le situazioni diciamo così difficili e complicate anzi soprattutto quelle sono formative soprattutto per la personalità di un giovane quindi se le squadre di prima fascia hanno pensato che per loro sia un'esigenza è inutile stare lì a combattere a fare a fare guerre che servono a poco. Cerchiamo di capire come far coesistere tutti, naturalmente un minimo di limite bisogna metterlo perché altrimenti se ogni squadra di Serie A propone una formazione diventano troppe e vorrebbe dire togliere 18 a 18 città che anche importanti in Italia la possibilità di avere l'espressione della propria squadra del cuore e quindi si va a perdere poi quel discorso che il calcio è soprattutto dei tifosi e del pubblico e della passione che la gente ci mette quando viene allo stadio quando partecipa alle trasferte nel seguito della propria squadra nei propri colori quindi non dobbiamo mai staccarci troppo dallo stato dall'aspetto emotivo e dall'aspetto pubblico che è quello che rende questo sport così seguito e anche così meraviglioso". 

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