Tesser: "Triestina? Sarei rimasto anche a -13, ma non c'erano le condizioni per partire"

Attilio Tesser, ex tecnico della Triestina, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi de Il Piccolo: "La salvezza è stata una grande gioia per me, i collaboratori, i giocatori ma soprattutto per Trieste e la Triestina. Non si poteva accettare una retrocessione tra i dilettanti. Gioia doppia pensando al bene che ci hanno donato i tifosi e a dove siamo partiti, con una squadra a 6 punti su 48 disponibili. Speravo che quella salvezza potesse portare serenità e mi spiace oggi non sia così. Il tifoso che ama la Triestina la sta vedendo troppe volte soffrire, non solo il campo ma anche a livello societario: questo fa male, il tifoso ama il marchio perché sa cosa vuol dire la Triestina per questa città. Bisogna avere rispetto per questa maglia".
Prosegue Tesser: "La ferita aperta era quella di gennaio 2024 perché potevano essere gettate le basi per qualcosa di importante. Sono tornato per l'affetto che ho per questa maglia e per la tifoseria che mi ha dimostrato vicinanza dopo l'esonero. Dopo la salvezza sarei rimasto più che volentieri, c'erano di nuovo basi importanti e il feeling con lo spogliatoio. Al programma che mi avevano prospettato avevo detto di no, poi si è visto come è andata a finire: non c'erano le condizioni per partire. Sarei rimasto anche a -13, l'ho già presa con 6 punti su 48: avrei accettato anche questa sfida, ho dentro di me la passione per questa maglia. Una quindicina di giorni fa mi sono visto con Menta, mi ha detto che sarebbero accadute delle cose e mi avrebbe richiamato, al che ho dato la mia disponibilità per tornare alla Triestina, ma non l'ho più sentito. Tra meno di due settimane inizia, o dovrebbe iniziare, il campionato più assurdo della storia della Triestina. I margini di errore saranno strettissimi, serviranno giocatori e collaboratori giusti e bisognerà creare uno spirito forte: non si potrà fare un campionato ordinario".
